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Francesco Merciai (Foto Alex Fibbi)
Francesco Merciai, da solo in scena, veste i panni di Truman Capote in Tru, opera del 1989 di Jay Presson Allen ispirata alla vita e alle opere dello scrittore americano, andata in scena a Broadway per oltre 290 repliche. La prima assoluta della versione italiana di Tru, curata nella traduzione dallo stesso Merciai e diretta da Lorenzo Degl’Innocenti, sarà al Teatro Manzoni di Calenzano venerdì 21 e sabato 22 febbraio alle 21,15.
La storia si svolge nel dicembre 1975. Truman Capote ha da poco pubblicato su Esquire Le cote basque, un capitolo di quello che dovrebbe essere il suo nuovo romanzo, ‘Preghiere esaudite’. Le donne descritte in quelle pagine al vetriolo sono le stesse che frequenta da anni a New York, da Babe Paley a Marella Agnelli, e i segreti su cui spettegolano sono i veri scheletri nell’armadio dell’alta società americana. L’ex modella Anna Woodraw, che si era riconosciuta in uno dei tanti pettegolezzi trascritti in quelle pagine, arriva a suicidarsi.
In una spirale di bugie, alcol, droghe, ricordi e confessioni, Jay Presson Allen fa dire al suo Truman Capote tutto ciò che, probabilmente, ha pensato in quei giorni difficili, anticamera di un vortice di autodistruzione che lo porterà a diventare un paria sociale e una vera e propria leggenda. In scena, con il suo bicchiere di vodka sempre a portata di mano, Capote parla al telefono e registra la sua voce per un biografo. Si sfoga sulla fama, sulla lealtà e sulle amicizie spezzate. Non comprende perché il suo circolo sociale sia così scioccato dal fatto che abbia usato le loro indiscrezioni come materiale per il suo libro. Dopotutto, è uno scrittore: “Sono un artista, sto scrivendo un capolavoro, e loro si sbagliano.”
Un monologo a metà tra la commedia e il dramma dove, oltre allo scrittore cinico e salottiero, viene messo in scena anche l’uomo con tutte le sue fragilità.
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