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Una foto d’archivio della Misericordia (Germogli)
"Non è giusto che capitino fatti del genere. I nostri volontari si impegnano per dare un servizio alle persone, per salvare vite. Non possono essere insultati e minacciati": è ancora turbato il Provveditore della Misericordia di Borgo San Lorenzo Piero Margheri. I suoi soccorritori, insieme ai sanitari dell’ASL, intervenuti all’una di notte tra venerdì e sabato nella frazione montana di Razzuolo, erano stati aggrediti con insulti dal figlio della persona soccorsa. Che li accusava di essere giunti tardi. L’autista-soccorritore della Misericordia si è visto rompere gli occhiali e minacciare.
Un episodio che ha suscitato scalpore e molte reazioni. A Margheri hanno espresso solidarietà e sostegno il presidente nazionale delle Misericordie, come i presidenti delle Misericordie toscane e fiorentine, con quest’ultimo, Andrea Ceccherini, che ha parlato di "imbarbarimento del clima sociale". Anche il sindaco di Borgo San Lorenzo Leonardo Romagnoli ha usato parole dure: "E’ un fatto di estrema gravità che dovrà essere perseguito con severità. Non è accettabile che chi professionalmente o volontariamente svolge un’attività di soccorso venga aggredito in modo vigliacco e pretestuoso addirittura da un familiare della persona che stava ricevendo i soccorsi".
Stefano era il volontario alla guida dell’ambulanza. Ed è lui ad essere stato strattonato e minacciato. "Un po’ devo ancora digerire quello che è accaduto – dice -. Ma si va avanti. E domenica sera son tornato a fare servizio. La solidarietà che mi hanno dimostrato i volontari è stata tanta, e questo aiuta. Lo spirito cristiano della Misericordia lo conosciamo: il male deve essere combattuto col bene".
Il provveditore Margheri si rivolge ai volontari, vecchi e nuovi: "Dobbiamo continuare i servizi con serenità. E non dobbiamo mai reagire. Seguendo le regole e affidandoci alle forze dell’ordine che ringraziamo. I soccorritori hanno tutti almeno un anno di formazione e durante il corso apprendono anche le nozioni giuridiche e le modalità di comportamento di fronte ad atti di violenza, al fine di tutelare prima di tutto il paziente". Intanto sull’episodio è stata presentata denuncia, trasmessa in Procura.
Paolo Guidotti