Firenze, 12 novembre 2024 – “Quando la ministra Santanchè dice che la proprietà privata è sacra, allora la invito a considerare anche la proprietà privata di chi vive nei centri storici”. Non è nato con la “pretesa” di essere un ’contro-G7’ al turismo.
Ma le proposte lanciate dall’ex sindaco di Firenze Dario Nardella, ora eurodeputato a Strasburgo tra le file del gruppo S&D, hanno assunto i contorni di un controcanto ombra all’assise dei sette ministri delle sette potenze globali pronti a riunirsi da domani in quel di Firenze. “Verso il G7 del Turismo” è stato l’intermezzo a Palazzo Borghese voluto da Nardella per lanciare proposte e sfide europee su due temi che “devono stare insieme”: affitti brevi e diritto all’abitare, lungo il solco del “turismo sostenibile”.
Un’idea da canalizzare sotto forma di regolamento con Firenze come “laboratorio economico e sociale” perfetto, a cui Nardella sta lavorando con altri eurodeputati come la socialista spagnola Laura Ballarin intervenuta ieri al convegno. E, in Toscana, con la legge regionale sul turismo alle battute finali, come anticipato dal governatore Giani. Il quale ha ribadito un concetto di fondo: “Il turismo è una fonte di reddito economico fondamentale da disciplinare, non fermare: guai a parlare di numero chiuso”.
“L’overtourism e gli affitti turistici brevi hanno inciso per esempio sul mercato immobiliare, aumentato in otto anni in Europa del 48% in termini di costi a metro quadro, e anche in Italia c’è un aumento del 5% su base annua”, ha detto Nardella, rilanciando la posizione all’attuale sindaca a Palazzo Vecchio, Sara Funaro, intervenuta anche lei al convegno: “Più poteri ai sindaci, quantomeno nelle città d’arte - l’assist di Nardella -: non può esserci solo una norma per Venezia, ci vorrebbe una norma che aiuta Firenze a regolare il fenomeno degli affitti turistici brevi”.
Oltre alla politica, spazio anche agli operatori di settore nel panel moderato dalla vicedirettrice de La Nazione Cristina Privitera. Su tutti, il botta e risposta tra il vicepresidente di Aigab Michele Ridolfo e il presidente di Federalberghi Toscana Daniele Barbetti.
“Sì alla regolamentazione sugli affitti brevi, a patto che sia giusta. No al numero chiuso. A Firenze, senza Airbnb gli appartamenti vuoti sarebbero 40mila, non 27mila”, rivendica il primo. Con il secondo che replica: “Serve coerenza. Come si fa a sostenere che la durata media del soggiorno sia di gran lunga superiore a quella dell’albergo e poi fare una battaglia feroce contro l’introduzione del soggiorno minimo?”.