
La presenza massiccia di turisti ha fatto impennare la produzione di rifiuti
Firenze, 14 marzo 2025 – Tari e overtourism, a quanto pare, vanno a braccetto. L’una alimenta l’altra. Quei sette milioni e mezzo di turisti che ogni anno (dati Istat) popolano la città rendendo ai fiorentini la coesistenza sempre più impossibile, non solo producono effetti distorsivi al mercato immobiliare, ma anche al sistema della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
I gestori dei b&b, finché possibile, hanno massimizzato i profitti con gli affitti brevi, sfruttando la leva del turismo mordi e fuggi piuttosto che barcamenarsi con inquilini morosi in affitto con contratti standard. Palazzo Vecchio si è messo di traverso stoppando nuovi Airbnb in centro storico, vietando a colpi di tronchesine le keybox per il self check-in. Ma forse non aveva messo in conto, appunto, distorsioni così onerose sui rifiuti.
Domanda: quanto pesa a livello di costi la raccolta e smaltimento attribuibile al fenomeno turistico sulle spalle dell’amministrazione comunale? È, in soldoni, l’interrogazione scritta che l’esponente di Fratelli d’Italia Matteo Chelli ha rivolto alla giunta. La risposta, per bocca della vicesindaca Galgani, deve far riflettere. “Da una verifica effettuata col gestore - Alia, ndr -, partendo da 363.837 abitanti registrati a Firenze per il 2023” si calcola una “produzione di rifiuti pro-capite l’anno pari a 591 chili”.
Tanto? Poco? “Un valore significativamente superiore rispetto alla media di 354 chili per un utente medio domestico stimata per Ato Toscana Centro - si legge -. Tale dimensionamento corrisponderebbe in astratto a una utenza di circa 580.407 abitanti domestici, quindi circa il 60% in più rispetto ai residenti attuali”. Così, Firenze produce annualmente un quantitativo di rifiuti come se nel suo pancione comprendesse 600mila residenti anzichè 350, in una città in cui la Tari si attesta sui 299 euro di spesa media stando all’Osservatorio Prezzi&Tariffe di Cittadinanzattiva per il 2024 (in aumento del 2,6% rispetto al ’23), rispetto ai paletti imposti da Arera. Ora, come noto, la Tari è un balzello composto da una parte fissa e una variabile.
La prima, è calcolata in base alla superficie dell’immobile in metri quadri. La seconda, è determinata dal Comune in base al numero di persone che occupano tale immobile. Appurato il dato ‘drogato’ sulla produzione di rifiuti in città dall’overtourism - che comporta un certo numero di impianti per i conferimenti, costi di gestione e smaltimento fuori scala, almeno del doppio, rispetto al tessuto residenziale -, vien da chiedersi se vi siano misure di mitigazione che Palazzo Vecchio possa intraprendere per dar respiro alla bolletta del cittadino. Anche perché il regime di Tari degli operatori di affitti brevi è identico a quello di una singola utenza domestica. “Anche con apposita variazione di bilancio - si chiede Chelli - è intenzione dell’amministrazione di prevedere un’estensione del vincolo di destinazione del gettito dell’imposta di soggiorno al finanziamento dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti? Le risorse e gli strumenti normativi, pur essendoci, non vengono utilizzati dalla maggioranza. Neppure quando è la stessa maggioranza del consiglio comunale a chiederglielo”.
Tassa di soggiorno o meno, fresca di ritocco all’insù di altri 50 cent e che pur vale un gettito da 80milioni l’anno per le casse del Comune, la sindaca Funaro (con delega al Bilancio) qualche colpo in canna dice di averlo per abbassare la Tari alle famiglie residenti. “La stima che è stata elaborata sulla produzione di rifiuti ci conferma quanto diciamo da tempo, ovvero l’impatto che ha l’overtourism sulla nostra città e la necessità quindi di impegnarci per limitare il fenomeno - le parole della sindaca - Non è possibile che chi ha decine, centinaia di appartamenti che adibisce ad affitti brevi paghi la stessa Tari di una famiglia. In base alla normativa nazionale possiamo agire su chi affitta più di quattro case e in questi casi è doveroso e corretto che si paghi la Tari come qualsiasi altra impresa. Utilizzando la norma nazionale possiamo maggiorare il pagamento sugli affitti brevi come avviene per le imprese. Questa è una questione di equità. Con le risorse recuperate agiremo per abbassare la tassa per le famiglie residenti”.