LAURA TABEGNA
Cronaca

Risciò, segway e tourist caddy: assalto al centro senza più regole

Boom di mezzi, scoppia la protesta: "Servono norme uguali per tutti"

Risciò in piazza Duomo (Foto di Umberto Visintini/New Press Photo)

Firenze, 19 luglio 2015 - Dal trotto della carrozzella dei fiaccherai alla pedalata assistita dei velocipedi ibridi. A Firenze si è sviluppata una vera e propria ‘mutazione genetica’ dei mezzi per accompagnare e intrattenere i turisti in centro. La romantica passeggiata in carrozza adesso deve fare i conti con una concorrenza di velocipedi elettrici, tourist caddy e risciò. Un vero e proprio caos. Se poi teniamo conto dei taxi, delle auto che fanno servizio di noleggio con conducente, dei bussini elettrici, degli autorizzati, delle microcar, dei segway e dei mezzi a servizio degli alberghi, ci accorgiamo che la zona a traffico limitato del centro storico fiorentino tanto a traffico limitato non è. Ma il caos non è solo legato al traffico. Ci troviamo davanti ad una babele di mezzi che circolano in pieno centro, il cui inquadramento normativo è però piuttosto fumoso. I turisti che vogliono girare comodamente piazze e vie storiche di Firenze possono contare sulle 12 carrozzelle dei fiaccherai, una carrozza ungherese trainata da cavallo che funziona su prenotazione, la flotta dei tredici risciò della cooperativa ‘Tre rote’, un risciò autonomo, tre mezzi operanti della Velotour Florence e sulle macchinine da ‘golf’ della Eco green tour, che però sono immatricolate come veicoli elettrici.

Tutti questi mezzi convivono in una pace apparente, in bilico con la tensione. I problemi nascono soprattutto dai prezzi diversi delle corse e dal problema di una potenziale concorrenza sleale tra i mezzi elettrici ibridi rispetto a quelli solo a pedali e tra i mezzi elettrici e quelli con licenza esclusiva come i taxi. I fiaccherai sono più rassegnati che arrabbiati. "Siamo solo dodici – spiega Roberto, in carrozza da vent’anni – anche se volessimo protestare non ci darebbe ascolto nessuno. In ogni caso rispettiamo il lavoro altrui, anche se spesso i clienti, dopo che gli abbiamo detto il prezzo, vanno a cercarsi un trasporto più economico. La cosa che ci interessa è però che le regole siano uguali per tutti".

Il pioniere dei risciò è Francesco Ricci, presidente della cooperativa ‘Tre rote’ scarl, la prima a portare questa novità a Firenze. "La mia è una scelta di principio – ci ha raccontato Ricci – perché credo in una mobilità sostenibile, in questo caso a tre ruote con pedali solo a trazione umana, che ha molte potenzialità, come il servizio per disabili e ipoteticamente gli annunci della pubblicità. I risciò sono presenti ormai in tutte le più grandi città del mondo. Solo in Italia – continua Ricci – non c’è una regolamentazione chiara sul punto. Noi però abbiamo fatto tutto quello che ci è stato richiesto dalla legge: rimessa in centro, voucher per i pagamenti e regolare autorizzazione".

In strada si possono incontrare anche i veicoli della Velotour Florence. In questo caso il velocipede è detto con pedalata assistita, tipo bici elettrica. "I nostri mezzi – spiega Massimo Bagni della Velotour – partono da Piazza Duomo e accompagnano per mezz’ora o un’ora i turisti in una visita accompagnata da qualche informazione sommaria, senza entrare in concorrenza con le guide ovviamente. Abbiamo anche i pannelli solari, siamo a norma. Ci possiamo paragonare ad una grossa bici elettrica".