Firenze, 5 ottobre 2020 - Bevono, anzi spesso tracannano cartoni di vinaccio da un euro e spiccioli. Poi s’impasticcano, si appiccicano, si baciano, si abbracciano, si spintonano, si scazzottano, ballano (quando non saltano direttamente sui tetti delle macchine), urlano, finché – avanzatempo – tirano fuori dagli zaini bombolette spray rosso fiamma e pennarelloni indelebili e usano la basilica per scarabocchiare, marchiare, bestemmiare. Così è anche se non ci pare. Così è anche se da tempo immemore ci sgoliamo, ci raccomandiamo ci appelliamo al buonsenso, blindiamo. L’Oltrarno è un’enclave anarchica dove le regole non rientrano nel ventaglio di possibilità contemplate.
L’ultimo scampolo di fiorentini che ’resistono’, che ancora vogliono viverselo questo Oltrarno che per gli americani è il quartiere più cool del mondo e per i fiorentini quello che dà più grattacapi passa le notti con gli occhi fuori dalle orbite.
Anche questo fine settimana è andato grossomodo come quello prima, che poi era stato identico al precedente fotocopia di quello prima ancora. Solite urla, consueta scazzottata dalla scalinata verso la strada con i vigili urbani impotenti e attoniti, immancabili bisogni sulle mura della basilica e imbrattamenti vari ed eventuali.
Nell’attesa, accompagnata da titubante ansia (non per pessimismo ma perché qui non cambia mai nulla) che le misure pensate del sindaco Dario Nardella – accessi a numero chiuso, scalinata vietata, stretta sulle aperture dei locali e più divise – sortiscano qualche effetto Santo Spirito resta in trincea.
Attenzione però, perché forse è il momento di allargare il raggio della riflessione. Posto che anche se miracolosamente le costole marce della movida decidessero di levare le tende da piazza Santo Spirito andrebbero sicuramente a far danno da qualche altra parte va annotato sul taccuino che anche la zona di piazza della Repubblica e di Pellicceria è diventata una bolgia.
Gli ’utenti’ qui hanno uno stile diverso, zona più vip della ribelle Santo Spirito, ma il caos è lo stesso. E soprattutto gli assembramenti sono gli stessi.
E così ci troviamo a dover constatare con amarezza infinita che mentre qualcuno cerca di capire come arginare la (ri)crescita dei contagi da Covid – 37 ieri solo in città – tutelando la salute pubblica e cercando al contempo di non mettere di nuovo in ginocchio il commercio che sta provando con mille problemi a rimettersi in carreggiata, c’è chi – passateci il termine – se ne frega.
Perché nelle piazze fiorentine, nelle sere del weekend, ci sono centinaia di ragazzi appiccicati e sudati, quasi sempre senza mascherina. Altro che metro di distanza, qui è un guaio anche mantenere i venti centimetri.
E allora adesso i problemi diventano due, anche se chiaramente di importanza diversa. Alla necessità di provare a riportare un po’ di ordine tra ’quelli della notte’ è fondamentale far passare il messaggio che i prossimi saranno giorni delicatissimi. Nuovi micro-lockdown, la situazione resta complessa. Non è possibile permettersi altri errori e questo i più giovani sarà bene che lo capiscano. Non domani, immediatamente.