
di Emanuele Baldi
Sarà tra i primi – forse il primo – ad abbassare le luci in sala. Ma quello che scenderà sarà un buio dolce, pastoso, non quello pesto e cattivo dei giorni di pelle accapponata del Covid 19. Quell’ovatta nera sarà il preludio di un ritorno, quello dei colori su un grande schermo. Frazioni di secondi, una manciata, e il vecchio Portico lunedì pomeriggio tornerà a macinare emozioni in sala. Come una volta, ancora una volta.
Il cinema di via Capo di Mondo è un piccolo tempio laico, una sala dal sapore antico che odora di poltrone soffici e semini di zucca, di maglioni a collo alto e di voci bisbigliate, agli antipodi del chiasso – a volte, per carità, perfino divertente – degli asettici multisala.
Qui, a cavalcioni tra le palazzine eleganti del viale Malta e l’austera via Masaccio, tra le case ’dei signori’, come si diceva una volta, della zona di piazza Oberdan resiste tenace al tempo questo cinema che nel 1998 fu sdoppiato in due sale – la Verde (inaugurata da Hotel Roma di Benvenuti e la Blu, 694 posti in tutto – e aggiunse così una costola più ’culturale’ alla sua programmazione, mai stata facilona e piuttosto invece attenta al cinema di qualità.
"Che dire? Riaprire è un’emozione, un’emozione vera" dice Monica Caloffi che con il fratello Massimo e la mamma, Margherita Belluomini, regina del Portico dal 7 gennaio del 1970, gestisce il cinema aiutata dai proiezionisti Ugo e Raffaele e da Michele che vende bibite e patatine a un bar che ha il sapore di piccolo mondo antico.
"E’ una bella scommessa" dice Monica con un sospiro sottolineando un attimo dopo come questi tre mesi "i più importanti per la stagione del cinema sono stati davvero difficili".
"Abbiamo fiducia di essere mancati ai nostri affezionati spettatatori. – sottolinea ancora Monica – Penso che si siano stancati di giorni e giorni di televisione e abbiano voglia di tornare al cinema. Tra l’altro qui da noi negli ultimi anni sono tornati anche molti giovani, sepcialmente universitari. Segno che la nostra programmazione ha funzionato bene".
Ora però arriva la prova più dura, tenere botta con le limitazioni imposte dalle ultime regole dell’emergenza sanitaria. Dei 694 posti sulla carta solo un terzo potrà essere occupato ("Servono due poltrone libere ogni spettatore, a meno che non arrivi una coppia che allora può stare seduta vicino"), per entrare e uscire dal cinema si dovranno seguire percorsi indicati da apposti cartelli. In più il bar sarà chiuso e le programmazioni saranno soltanto due, alle 17,30 e alle 21. Lunedì si parte con "I miserabili" e "Favolacce", un totale di quattro programmazioni ogni giorno.
Non sarà facile ma il sogno è di arrivare prima o poi a farsi tornare i bordoni sulla pelle come quando alcuni anni fa lo schermo del Portico si accese con le emozioni di ’Into the wild’. "Restò in programmazione per 69 giorni di fila, una cosa incredibile" racconta Monica che tuttavia ha ancora dentro una carrellata di sensazioni fresche e vive nate da un successo più recente, "Bohemian Rapdosy".
"Fu subito tutto esaurito, sala piena. Bellissimo". In bocca al lupo vecchio Portico.