ROSSELLA CONTE
Cronaca

Tutto esaurito nelle università Usa Cinquemila studenti in arrivo

Le iscrizioni ai programmi estivi sono tornati ai livelli pre Covid. Hanno riaperto 42 istituti per stranieri. Il quadro futuro: si registra un lieve calo in autunno, ma si prevede il pieno per la primavera 2023

di Rossella Conte

Gli studenti americani sono tornati. Sono circa 5mila i ragazzi a stelle e strisce già in città o che frequenteranno i programmi estivi nel mese di giugno. "Siamo tornati ai numeri pre-covid con tutte le Università americane che sono riuscite a riaprire i battenti", sottolinea Fabrizio Ricciardelli, direttore dalle Kent State University e presidente dell’Aacupi, l’associazione delle università americane. Sono 42 gli istituti per stranieri che hanno riaperto solo a Firenze (in Toscana sono 52) attraverso i quali passano circa 15mila studenti in media ogni anno. Nonostante si inizi a parlare di una nuova impennata di contagi a partire dall’autunno, al momento anche tutte le iscrizioni per i programmi studio del prossimo anno restano confermate.

La passeggiata in Santa Croce, le tappe in alcuni dei templi del divertimento come il Red Garter o il Lion’s, le escursioni nel Chianti. In città si sente sempre più parlare americano ma anche spagnolo, tedesco e francese. Per avere una mappa basta fare un giro nel quartiere di San Lorenzo dove soggiornano la maggior parte dei ragazzi stranieri. "Anche noi siamo pieni – aggiunge Caterina Paolucci, direttrice della James Madison University a Firenze -. In autunno sembra profilarsi un lieve calo delle iscrizioni, fisiologico quasi impercettibile, e per la primavera 2023 siamo già al tutto esaurito. Abbiamo decine e decine di studenti in lista di attesa".

Quindi non solo il numero di studenti stranieri si è attestato ai livelli pre-Covid ma sembra anche destinato a crescere per il prossimo anno. "Gli americani – prosegue Paolucci – sono innamorati della nostra città, vogliono darsi da fare e ci chiedono di attivarci per proporre anche attività di volontariato in collaborazione con la comunità locale".

Infatti, solo il mese scorso, decine e decine di studenti di otto università americane, insieme ai volontari dell’associazione via Maggio e ai residenti, si sono dati appuntamento in piazza Tasso e, armati di secchio e paletta, hanno riportato a nuova luce le zone più battute dalla movida per dimostrare, a differenza di quanto le cronache raccontano, quanto siano legati alla città che li ospita. Gli stessi alberghi confermano: "Dopo due anni di pandemia, gli americani sono tornati. C’è un turismo diverso da quello degli ultimi mesi, con una capacità di spesa maggiore. A conferma di questo anche il periodo di permanenza che è più lungo", sottolinea Umberto Pini che gestisce la Boutique Hotel di piazza della Signoria. "Siamo ripartiti, la nostra struttura è piena - conclude Pini - e anche i mesi di giugno e luglio promettono bene. Tra l’altro la maggior parte dei clienti sono proprio americani".