RUFINA (Firenze)Si celava qualcosa dietro a quella apparente perfetta normalità che contraddistingueva la coppia composta da Lorenzo Innocenti ed Eleonora Guidi? Da questa mattina, con l’affidamento dell’incarico per l’autopsia, l’inchiesta del pm Ornella Galeotti sul femminicidio avvenuto sabato mattina a Rufina, paese a 25 chilometri a est di Firenze, proverà a spiegare cosa covasse l’architetto di 37 anni che sabato mattina ha ucciso la convivente di 34 con almeno sette coltellate, prima di tentare di togliersi la vita gettandosi dal terrazzo al secondo piano di quella stessa abitazione.
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. E anche se un futuro processo è appeso alle condizioni di Innocenti – è gravissimo all’ospedale di Careggi –, sono necessari e imprenscindibili alcuni accertamenti. Oltre alla causa del decesso di Eleonora, i carabinieri hanno sequestrato i due smartphone della coppia, rinvenuti dentro l’appartamento di via Cesare Pavese. E lì dentro, cercheranno se, nel menage della coppia che aveva avuto un figlio un anno e mezzo fa – il bimbo si trovava in casa durante l’assassinio di sua madre –, ci fosse qualcosa che turbasse una situazione all’apparenza ’normale’.
Di strano, i parenti di Innocenti sentiti sabato nella caserma della compagnia di Pontassieve, avevano notato soltanto l’atteggiamento degli ultimi giorni del 37enne: oltre a essere dimagrito in maniera molto visibile, era ombroso, taciturno, a tratti smarrito, hanno riferito. Per il resto nessun altro segnale era mai fuoriuscito dal bell’appartamento, arredato con cura, dove Eleonora, ancora in pigiama, stava preparando il caffé: poco prima di essere accoltellata alle spalle, aveva messo due tazzine sul tavolo. Il bimbo della coppia in questi giorni è stato affidato ai nonni e alla zia materna.
Al cancello dell’ingresso dell’abitazione, la gente del paese ha lasciato fiori in ricordo della giovane impiegata uccisa. Anche il parroco del paese, don Luca Meacci, nella sua omelia di ieri mattina ha invitato a pregare per Eleonora. "La violenza che ha determinato la sua morte, sia per noi motivo di riflessione e impegno nel costruire relazioni di amore vero".