
Anna Viliani, aveva 60 anni
di Nicola Di Renzone Si è celebrato nei giorni scorsi a Vicchio il funerale di Anna Viliani, la donna di sessanta anni uccisa il 25 febbraio con decine di coltellate nella sua casa di Montepiano, in provincia di Prato, e poi lasciata sul pavimento dell’edificio che stava andando a fuoco. Un orrendo delitto poi confessato dal figlio: un 22enne con gravi problemi mentali, già seguito dai servizi sociali. Anna era originaria del paese mugellano, dove vivono ancora un fratello e la madre 90enne, e ora riposa nel locale cimitero accanto a suo padre. La salma, dopo l’autopsia, era arrivata in Mugello lunedì 3 Marzo, dove è stata esposta fino al giorno delle esequie, e adesso Carla Gabellini, vicchiese, sua compagna di scuola alle elementari e alle medie, la ricorda con una lettera. "Cara Anna - scrive - non riesco a non pensare a te e a quello che ti è successo: una tragedia, la tua, che ancora nessuno ha scritto. Spero solo che adesso tu sia felice, mentre cammini tra le stelle, e che ti sia tornato anche il sorriso: quello non può abbandonarti, fa parte di te. Quando alzerò lo sguardo verso il cielo stellato, penserò a te e so che tu sarai lì ad aspettarmi".
Una tragedia forse annunciata, la sua. Scrive infatti Carla: "Il tuo grido di dolore è stato inascoltato e tu ci hai rimesso la vita. Una vita spezzata per mano di quella stessa vita che tu hai donato a colui che oggi te l’ha tolta. Ma nonostante tutte le difficoltà che hai dovuto affrontare, sei stata una mamma straordinaria che senza sosta si è presa cura di quella anima irrequieta, che per ventidue anni ti ha sempre spinto sopra un mare in tempesta. Una tempesta che ha avuto il culmine il 25 febbraio. E la tua casa, che con tanti sacrifici eri riuscita a sistemare come piaceva a te, è andata distrutta, sono rimasti soltanto muri anneriti dal fuoco e nient’altro".
"Spero, cara Anna, che la tua morte possa almeno servire a svegliare le coscienze delle istituzioni e della politica, ma in un modo concreto. Fosse stato per me - conclude Carla - avrei proclamato il lutto cittadino, e qui riporto la volontà di tante persone che erano presenti al tuo funerale".