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di Stefano Brogioni FIRENZE La sentenza di condanna a trent’anni di Elona Kalesha per il duplice omicidio dei genitori del suo ex...
di Stefano BrogioniFIRENZELa sentenza di condanna a trent’anni di Elona Kalesha per il duplice omicidio dei genitori del suo ex fidanzato, i coniugi albanesi Teuta e Shpetim Pasho, regge anche in Appello. La corte d’assise, in secondo grado, ha infatti confermato il verdetto del maggio 2023: omicidio volontario e distruzione dei due cadaveri, rinvenuti a pezzi in quattro valigie spuntate per caso, nel dicembre 2020, in un campo vicino al carcere di Sollicciano. Quel carcere dove l’ex fidanzato di Elona e figlio della coppia, Taulant, era recluso quando, il primo novembre del 2015, i Pasho sparirono nel nulla. Erano venuti appositamente dall’Albania per curarsi e salutare i loro cari. Si dividevano fra Castelfiorentino, dove abitano le due figlie Dorina e Vitore, e un appartamento nel quartiere fiorentino di San Jacopino. In quella casa, presa in affito dall’imputata, le pm Ornella Galeotti (nella foto) e Beatrice Giunti - colloca il delitto a cavallo tra il tardo pomeriggio e la sera del primo novembre. Il giorno seguente, Taulant sarebbe uscito dal carcere ma non fece in tempo a rivedere i suoi genitori. Per cinque anni, quello dei Pasho fu un caso da “Chi l’ha visto?“. Poi, il rinvenimento delle valigie con i loro resti (riconosciuti da un tatuaggio di Shpetim) diventò ufficialmente un omicidio. Kalesha avrebbe ucciso (forse in concorso con ignoti) per nascondere al fidanzato un tradimento da cui era rimasta incinta (abortì poco prima dell’omicidio) e/o per appropriarsi di una somma di denaro contante (circa 60mila euro) che la coppia aveva con sè.