FIRENZESarà un perito nominato dal giudice Gianluca Mancuso a stabilire se Mattia Scutti, 22 anni, fosse capace di intendere e di volere quando, il 17 ottobre scorso, ha sparato e ucciso la zia, Laura Frosecchi, 55, nel forno “Da Graziella“ di Chiesanuova, frazione di San Casciano.
La formula sarà quella dell’incidente probatorio: Rolando Paterniti, incaricato dal giudice delle indagini preliminari, potrà essere affiancato dai consulenti di parte, cioè le famiglia Bettoni e Frosecchi (rappresentate dagli avvocati Francesco Maresca e Sigfrido Fenyes), e ovviamente da quelli nominati dall’indagato. Le operazioni inizieranno il prossimo 27 febbraio. In passato, il giovane era già stata analizzato dagli psichiatri, che evidenziarono un "disturbo della personalità esplosivo con discontrollo degli impulsi", e una "impulsività ed esplosività del comportamento in condizioni di stress", ma non la pericolosità sociale.
Scutti è detenuto a Sollicciano da oltre tre mesi. E cioè dal giorno in cui è avvenuta la tragedia.Il giovane si presentò alla bottega gestita dalla zia, famosa per la celebre schiacciata, impugnando una vecchia pistola, una "Fegyvergyar Budapest", semiautomatica di fattura ungherese risalente all’inizio del ’900, calibro 8. Una pistola che il giovane avrebbe avuto un regalo da un anziano del paese, che Scutti era solito portare in tasca e con la quale avrebbe sparato di nascosto nei boschi. Quella mattina, il 22enne aveva in tasca anche 17 proiettili. Parallelamente alla valutazione delle condizioni mentali del presunto assassino, i carabinieri stanno cercando di ricostruire anche la provenienza di quell’arma e se davvero gli sia stata donata come egli “confessò“ ai carabinieri prima di consegnarsi.
Ma cosa gli mise in testa quel proposito omicida? Il giovane, che viveva con la madre nella frazione sancascianese, che aveva abbandonato la scuola e non aveva un lavoro regolare. Una condizione che gli costava qualche rimbrotto dai parenti. La stessa zia, a detta di Scutti, lo avrebbe "bullizzato".Nella conversazione intrattenuta in chat con il luogotenente dei carabinieri Maurizio Neri, Scutti si sfogò. "Mi dà del drogato, dell’ubriacone.. in tutte la maniere mi ha offeso.. Ieri l’altro il mio nonno mi ha dato la schiacciata, alla zia ho detto buona e lei da dietro, ’eccoci sentiamo questo grullo cosa ha da dire ora’. Per questo ho sparato, era fissa ad offendermi ogni giorno che passa, ogni volta". Un comportamento che adesso dovrà essere periziato. Se risultasse incapace di intendere, non potrebbero essere processato. E si aprirebbe un diverso capitolo giudiziario.
ste.bro.