![I vigili del fuoco durante un sopralluogo nella villa di via San Felice a Ema, dove lo scorso 17 dicembre hanno perso la vita tre persone a causa del monossido I vigili del fuoco durante un sopralluogo nella villa di via San Felice a Ema, dove lo scorso 17 dicembre hanno perso la vita tre persone a causa del monossido](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NDMxOTY3NTEtOGE1Yi00/0/uccisi-dal-monossido-una-superconsulenza-sulla-caldaia-della-villa.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
I vigili del fuoco durante un sopralluogo nella villa di via San Felice a Ema, dove lo scorso 17 dicembre hanno perso la vita tre persone a causa del monossido
FIRENZESarà una consulenza, disposta dalla procura, a stabilire come e perché il monossido di carbonio ha incaso i locali della bella villa di Poggio Imperiale, il 17 dicembre scorso, sterminando una famiglia. Nella dimora di via San Felice a Ema, morirono l’imprenditore di origini bresciane Matteo Racheli, 49 anni, suo figlio Elio di 11, la sua compagna Alcione Margarida, 46 anni. Miracolosamente salvata dall’intossicazione, la figlia della coppia di sei anni, protagonista di uno straordinario recupero grazie anche ai sanitari del Meyer. Oggi è affidata a un tutore.
La consulenza, affidata a un tecnico scelto dalla procura, servirà a capire cosa abbia scatenato l’invasione del monossido nella villa. Se le revisioni, spuntate fuori nelle perquisizioni da parte della squadra mobile, siano state effettuate correttamente o se addirittura l’intero impianto, rifatto attorno al 2019 assieme alla ristrutturazione generale dell’immobile, sia stato fatto a regola d’arte.
Un altro aspetto che dovrà essere chiarito è la compresenza della caldaia e di una stufa a pallet. La sera della strage, entrambi gli impianti erano in funzione.
La caldaia è posizionata all’interno dell’appartamento, e non fuori, proprio nel locale dove la famiglia, la sera di mercoledì 18 dicembre, si è sentita male.
Nel primo pomeriggio del giorno successivo, dopo l’allarme lanciato dall’ex moglie di Racheli, Margarida è stata trovata stesa a terra, in una posizione più prossima all’impianto che riscalda l’acqua e alimenta i termosifoni, che è stato trovato acceso anche dai primi soccorritori allertati dalla ex del padrone di casa. il 49enne e i suoi due figli erano invece sul divano, probabilmente intenti a guardare la televisione. Tutti con il pigiama, le luci di casa ancora accese, ma l’impianto di allarme già inserito: per la polizia, la famiglia sarebbe stata investita dalle esalazioni in un orario tra le nove e le dieci di sera, prima di ritirarsi nelle camere da letto. Non hanno avuto la forza di chiedere aiuto, anche se qualche segnale di malessere lo avrebbero accusato. Almeno Elio, il bambino più grande. Chiamando la madre, intorno all’ora di cena di mercoledì, le aveva detto di non sentirsi tanto bene. Erano, probabilmente, i primi sintomi dell’aria avvelenata.
ste.bro.