"Gli Uffizi restituiscono al pubblico, in tutto il suo splendore, uno degli spazi più iconici del suo piano monumenale". Così Simone Verde, direttore delle Gallerie degli Uffizi, presenta il rinnovamento della sale delle Niobe, il vasto e sfarzoso ambiente d’epoca che ospita le tredici statue romane del gruppo dei Niobidi. Inaugurata nel 1780, quando a Firenze regnavano i Lorena, la sala rappresenta uno degli spazi neoclassici più importanti d’Italia e d’Europa. "Grazie al lavoro di riallestimento, di restauro e alla nuova illuminazione della sala, non solo risplendono i meravigliosi spazi neoclassici ma anche le opere che si trovano esposte a partire dalle due immense tele di Rubens, commissionate da Maria dei Medici nel 1627 per celebrare la gloria di Enrico IV" aggiunge Verde, riferendosi appunto a ’Ingresso di Enrico IV a Parigi’ e ’Enrico IV alla battaglia di Ivry’. A esaltare i colori delle opere – alle pareti sono presenti anche ’Ratto di Proserpina’ di Giuseppe Grisoni e ’Il Senato fiorentino rende omaggio a Ferdinando II de’ Medici eletto Granduca’ di Justus Suttermans – sono le circa 90 lampade a minimo consumo energetico e altissima resa cromatica ’abbinate’ alla luce naturale visto che sono state tolte le tende alle finestre e sostituite da pellicole di protezione dei raggi ultravioletti.
Ad arricchire la sala, dopo quasi due decessi di assenza dalla scena, uno dei protagonisti della collezione di antichità delle Gallerie: il grande cavallo marmoreo, scultura romana databile tra la fine del primo e gli inizi del secondo secolo dopo Cristo. "Questa operazione ha consentito di ricomporre un allestimento statuario famoso nella cultura antiquaria europea del Diciassettesimo e Diciottesimo secolo – spiega Fabrizio Paolucci, curatore delle Antichità classeche delle Gallerie –: i figli di Niobe, oggi agli Uffizi, sin dalla fine del Sedicesimo secolo erano esposti nel giardino di villa Medici sul Pincio, insieme al cavallo, in omaggio ai versi di Ovidio che descrivono il celeberrimo mito. Fu questa l’immagine divulgata in tutta Europa dalle stampe e dai disegni degli artisti che salivano sul Pincio per ammirare l’antico gruppo marmoreo, vera e propria tappa obbligate del grand tour romano". Il ritorno del grande cavallo ellenistico – che è stato restaurato perché la superficie si presentava alterata da vecchie patine scurite – rappresenta "un nuovo passo in avanti nel progetto della ricomposizione storica delle collezioni del museo" dice Verde annunciando che i prossimi interventi riguarderanno lo ’Stanzino delle Matematiche’ (la piccola stanza adiacente alla Tribuna del Buontalenti) e il ’Ricetto delle Iscrizioni’.
Fino al 17 dicembre sarà possibile visitare gli Uffizi by night: la Galleria delle Statue e delle Pitture resterà accessibile fino alle 22 (con ultimo ingresso consentito alle 20,30).