
Fabrizio Paolucci, responsabile del settore antichità degli Uffizi
Firenze, 8 agosto 2018 - Tutti i capolavori dei nostri musei a portata di un click. Con la possibilità di ammirare dipinti, statue, sculture e rilievi in 3D, girando attorno alle opere per ingrandirne i dettagli, aumentarne l’illuminazione e scoprirne scorci inediti.
Ciò è possibile grazie aii nuovi Archivi Digitali della Galleria degli Uffizi, che sostituiscono le precedenti piattaforme, dopo una profonda revisione dei contenuti e dei servizi, e l’integrazione tra le banche dati di 5 istituzioni: Soprintendenza Belle Arti, Uffizi, Bargello, Polo Museale della Toscana e Galleria dell’Accademia.
Ma c’è di più. Il piano prevede la scansione in 3D di tutta la collezione della statuaria classica, che riunisce più di mille marmi delle collezioni agli Uffizi, a Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli.
A realizzare la mappatura è l’Università dell’Indiana, che nel 2016 ha stipulato una convenzione con gli Uffizi. Ieri, il vice rettore Fred H. Cate ha presentato i risultati fin qui raggiunti. Dopo tre anni di campagne estive ed invernali, è stata scansionata quasi la metà dei reperti. E i risultati ottenuti sono già visibili nella sezione “opere”, categoria “sculture”, sul sito https://www.uffizi.it. Si può inoltre accedere all’elenco completo della digitalizzazione dal sito temporaneo www.digitalsculpture-uffizi.org/. Ed ecco apparire i modelli tridimensionali realizzati con procedimenti fotogrammetrici.
Insomma, arte e cultura a portata di tutti, anche per chi è dall’altra parte del mondo.
«Molti i vantaggi dei modelli 3D – spiega Fabrizio Paolucci, curatore dell’arte classica e coordinatore delle attività scientifiche degli Uffizi – In primo luogo, qualunque studioso o anche semplice curioso potrà osservare l’opera in modo più dettagliato di quanto potrebbe fare sul posto. Pensate, ad esempio, alle sculture di grandi dimensioni, o alle opere accostate alle pareti. Per un visitatore della Galleria, di Boboli, Loggia dei Lanzi o di Palazzo Pitti sarà impossibile riuscire a cogliere la resa della parte posteriore di una statua, oppure leggere nel dettaglio la foggia dell’acconciatura, dettaglio fondamentale per la datazione delle opere». I modelli 3d permetteranno poi una migliore tutela dell’opera. E’ possibile realizzare accurate mappature delle superfici, segnandone stati di degrado, elementi di integrazioni o tracce di antiche cromie, in modo estremamente più efficace. Inoltre, per la prima volta è possibile calcolare con esattezza il peso delle sculture, fondamentale per la movimentazione e per il calcolo della statica dei locali.
«Le banche dati che oggi presentiamo continuano una tradizione, avviata da decenni, di catalogazione capillare – ha detto il direttore degli Uffizi Eike Schmidt –. I moderni sistemi convertono le schede in un linguaggio più facilmente accessibile, e ne aggiungono di nuove, mentre vengono implementati sistemi innovativi come la catalogazione in 3D delle sculture antiche».