Ugo De Vita racconta i Sonetti. Shakespeare, la magia si rinnova

Appuntamento il 9 luglio al Caffè Letterario delle Murate. Allestimento con Morelli, Paoli e Cardini. Al violoncello le arie barocche di Andrea Sernesi. "Ma vincerà lo stupore della parola poetica".

Ugo De Vita racconta i Sonetti. Shakespeare, la magia si rinnova

Ugo De Vita racconta i Sonetti. Shakespeare, la magia si rinnova

Ugo De Vita racconta "I Sonetti di William Shakespeare", il 9 luglio alle 18 in piazza delle Murate, al Caffè Letterario. Fu proposto alla Galleria d’arte Moderna, a Roma, negli anni Novanta poi a Milano, e giunse al Saloncino della Pergola, era il 2003, De Vita alternò Shakespeare al Cantico dei Cantici. Dopo anni, torna "Ugo De Vita racconta i Sonetti di W. Shakespeare". Qui a Firenze con gli interventi di Niccolò Morelli, Leo Paoli e Max Cardini, l’allestimento dei sonetti si alternerà al commento e all’interpretazione di De Vita. "Avrò accanto dei giovani, segnalao Niccolò Morelli - che preparo per l’esame d’Accademia a Roma - dice De Vita - e poi Leo Paoli e Max Cardini". Datati 1604 "i sonnet’s" sono considerati un capolavoro della letteratura mondiale. Il Bardo li scrisse lungo l’arco di anni, rappresentano "summa" della espressione poetica; ne furono affascinati e se ne accostarono Ungaretti, Montale, Luzi, Quasimodo, tutti i grandi del Novecento. Sono 154 sonetti, ma non nel canone italiano rinascimentale, bensì nella ricercata espressione dell’inglese del tempo. La materia letteraria è composta dei 126 componimenti, dedicati ad un misterioso W.H. su cui Oscar Wilde, scrisse un racconto noir di rara intensità. Poi 28 sonetti dedicati ad una donna, femminino austero, aristocratico. "Al violoncello le arie barocche di Andrea Sernesi - dice De Vita - ma per brevissimi intermezzi di complessivi quattro minuti e poi la parola poetica, meraviglia e lo stupore". Ingresso libero.