Una posizione ufficiale al tifo gigliato la Fiorentina l’aveva chiesta da tempo. Joe Barone - dopo la partita di fine anno contro il Torino - aveva rimarcato la necessità. "Vedremo se il popolo viola si attiverà per dare un messaggio al Comune, che a noi non ci vuole ascoltare". La battaglia non è solo sportiva, ma è balzata sul fronte politico ormai da giorni.
Il sindaco Nardella aveva definito le parole del dg viola "una grave mancanza di rispetto per le istituzioni". La partita è allargata naturalmente ai tifosi, con le varie associazioni che da sempre hanno auspicato la permanenza in città della Fiorentina durante i lavori di restyling dello stadio Franchi. La squadra viola oscilla fra una complessa soluzione ‘Padovani’ e un paio di stagioni perennemente in trasferta. Modena e Cesena le società che hanno aperto uno spiraglio laddove arrivasse una richiesta ufficiale a ospitare la Fiorentina.
Soluzioni che non piacciono al tifo organizzato. L’Associazione Centro Coordimamento Viola Club ha diffuso una nota per chiedere una volta di più la tanto auspicata chiarezza. "In merito alla ’questione stadio’ ci siamo già espressi molte volte e in modo dettagliato indicando le responsabilità e la nostra volontà; quindi, riteniamo inutile farlo ancora quando il tempo ormai è ’quasi’ scaduto. Adesso vogliamo risposte concrete e fattibili", recita la nota che poi prosegue. "Dove giocherà la Fiorentina? Per quanto tempo il Franchi sarà inaccessibile? Come sarà il ’nuovo’ Franchi? Una volta ultimati i lavori quanto sarà il costo degli abbonamenti e dei biglietti visto l’aumento del canone di affitto di cui si parla?".
Discorso che scivola sul tema caro alla società, quello di congelare i fondi e rimandare l’inizio dei lavori. "Se non siete in grado di risolvere allora non resta che non fare niente. A volte è l’unica soluzione praticabile: non iniziare i lavori finché tempi, costi e alternative saranno ben definite ed effettivamente praticabili".
Anche perché il timore dei tifosi della Fiorentina è che ci siano ripercussioni sul fronte sportivo.
Il club con un lungo trasloco perderebbe diversi milioni di euro. "Altro discorso è quello della ripercussione sul piano finanziario che senza dubbio inciderà sul progetto sportivo: ovvero la nostra passione. Chiediamo a gran voce risposte certe a queste domande, soluzioni concrete. Nessun discorso inutile, nessun rimpallo di responsabilità, nessun tentativo di ’tirarci per la giacca’".
Alessandro Latini