ANGELO GIORGETTI
Cronaca

Ultras a Firenze, Nardella chiama la prefetta: "Fan zone fuori dal centro"

L’ennesimo episodio di iper democrazia per i comportamenti dei supporter ungheresi scatena le proteste. Il sindaco furioso: "Vietare le piazze ai gruppi organizzati"

Firenze, 7 ottobre 2023 – È un classico del genere, le orde traslocano e invadono, sfilano mostrando bandiere e braghe corte nel centro delle città, a volte lucidano i muscoli e altre sfasciano pullman, macchine, negozi e quello che c’è a portata di mano o randello, insomma fare gli ultrà in giro per l’Europa è diventato un mestiere molto dinamico. Anche troppo a Firenze, dove l’iper democrazia è diventata un classico dell’accoglienza? Come vedremo, quella di venerdì è stata probabilmente l’ultima volta.

I duemila tifosi del Ferencvaros hanno lasciato una scia alcoolica e affumicata, sono volati spintoni lungo le vie del centro ma tutto sommato "è andata bene". Non granché come consolazione, considerata la fragilità di Firenze, già sotto pressione per un pieno di turisti che sta mantenendo la propria misura debordante anche a ottobre.

La gestione degli ultrà itineranti è un problema ovunque, certo però che in altri Paesi le regole sono più severe e stringenti, definiamole così sapendo di mantenerci bassi. Lo sanno bene i tifosi della Fiorentina che a Basilea trovarono un ’percorso prestabilito’ all’interno del centro, senza avere la possibilità di visitare alcune piazze ritenute potenzialmente pericolose per eventuali incidenti.

E anche in prossimità degli stadi, i controlli sono stati sempre severissimi, con la polizia pronta a intervenire al minimo segnale di disordine. Concetto vago, quest’ultimo, considerato che il limite di tolleranza degli agenti è molto meno elastico rispetto all’accoglienza italiana.

Il sindaco Nardella aveva già protestato perché dopo lo show viaggiante in centro, la tifoseria ungherese si era ritrovata in Piazza Signoria al massimo del suo rumoroso folklore – eufemismo – creando non pochi problemi.

Ieri lo stesso Nardella ha risposto via social a un tifoso che lo chiamava in causa, ricordando che la gestione della sicurezza in questi casi non dipende all’amministrazione comunale, ma dalla Prefettura e dalla Questura. Con cui ieri il sindaco ha preso contatto: l’impegno comune è stato quello di cercare soluzioni diverse in vista delle prossime partite. La proposta di Nardella, visibilmente contrariato dall’"invasione di gruppi organizzati di ubriaconi" è quella di spostare la fan zone lontano dal centro, impedendo anche l’ingresso nello stesso centro storico alle tifoserie organizzate e aggressive, termini sui quali si dovrà stabilire un metodo di misura (ma è già un primo e vistoso passo in avanti verso la salvaguardia della città). "Dobbiamo mettere al sicuro le nostre piazze centrali – tuona il sindaco – e vietarle ai gruppi organizzati". E invece da piazza dell’Indipendenza dove vengono concentrate le tifoserie ospiti, i supporter si allontano per guadagnare il centro dove possono acquistare alcolici, altrimenti vietati in prossimità dello stadio.

Proviamo a pensare che cosa sarebbe successo in Svizzera se – basta ricordare l’ultima invasione austriaca nel centro di Firenze – se i tifosi viola avessero fatto pipì sui monumenti in centro, o nelle vicinanze. Molto meno modestamente, e potendo contare su una libertà di azione più comoda, gli ultrà del Basilea a Firenze avevano deciso una settimana prima di sfasciare parecchi pullman, dopo aver attraversato le vie centrali della città cantando slogan e cori. Un muro umano che non aveva trovato resistenze, innescando sempre la stessa domanda: ma è possibile che in una città come Firenze siano tollerate queste invasioni che potrebbero avere conseguenze disastrose un una città così sottoposta allo stress umano? Vedremo cosa succederà davvero, ma per la prima volta sembra che si stia muovendo qualcosa. Se davvero anche Firenze proibirà l’ingresso nel centro storico alle tifoserie ’organizzate e aggressive’, si tratterà di un precedente (la storia insegna).