BARBARA BERTI
Cronaca

Umberto Tozzi torna a Firenze: "Qui è esplosa la mia creatività. È un amore che non avrà mai fine"

Il 18 ottobre al Mandela Forum, tappa della tournée mondiale con cui dà il suo addio alle scene "’L’ultima notte rosa’ la vivo con grande gioia insieme a tanti fan". In arrivo un album di inediti.

Umberto Tozzi torna a Firenze: "Qui è esplosa la mia creatività. È un amore che non avrà mai fine"

Umberto Tozzi, 72 anni, una carriera costellata da successi e record; ora l’artista ha deciso di lasciare le scene con un lungo tour d’addio

"Meraviglioso il mio rapporto con Firenze perché ho avuto la fortuna di viverci per anni quando ero un ragazzo e il fascino di una città così lascia ricordi importanti". Parola di Umberto Tozzi, il carismatico cantautore e musicista che il 18 ottobre (ore 21) fa tappa al Mandela Forum di Firenze con la tournée mondiale “L’ultima notte rosa - The Final Tour’ che segna il suo addio alla scena live dopo oltre 50 anni di carriera costellata di successi e riconoscimenti in Italia e nel mondo. Per questo spettacolo eccezionale, l’inconfondibile voce dell’artista sarà accompagnata da un’orchestra di 21 elementi.

Ci racconta il suo legame con Firenze?

"Questa città ha visto esplodere la mia creatività. Ho vissuto qui per molto tempo, ero un ragazzo e Firenze l’ho vissuta con tutta me stesso. Tutto ciò è avvenuto grazie all’incontro che ha cambiato la mia vita, quello con Giancarlo Bigazzi, mio maestro e produttore per 17 anni. Abbiamo fatto delle cose meravigliose insieme che si chiamano ’Gloria’, ’Ti amo’, ’Tu’, ’Stella stai’, ’Notte rosa’ e altre. Con lui abbiamo fatto (e facciamo) cantare il mondo".

Ma con Bigazzi vi siete conosciuti a Milano?

"Sì, lo incontrai per caso nell’ufficio di Franco Daldello, che conoscevo in quanto editore della Numero Uno di Mogol-Battisti All’epoca suonavo la chitarra, facevo il turnista. Mi propose di firmare un contratto come autore dopo avere scritto la canzone ’Un corpo e un’anima’ di Wess e Dori Ghezzi, che vinse ’Canzonissima’. Ma non firmai. Però mi presentò Bigazzi che era già famosissimo come autore e produttore. Lui mi prese sotto la sua ala protettiva, mi portò a Firenze e dopo un po’ nacque ’Donna amante mia’".

L’album con la canzone omonima è del 1976. Quella hit segna l’inizio della sua carriera e da poco l’ha rilanciata...

"All’inizio dell’anno, prima del tour, con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro abbiamo presentato una versione in duetto di ’Donna amante mia’. Giuliano ha dato una nuova veste a questa canzone che è riuscita nuovamente a emozionarmi".

Tornando agli inizi della sua carriera, è vero che direttore d’orchestra austriaco Herbert von Karajan è stato tra i primi a scommettere su di lei?

"C’è un aneddoto legato al maestro. Mi hanno detto che mentre rilasciava un’intervista al ’Corriere della sera’ a un certo punto si fermò per ascoltare alla radio ’Gloria’ affermando ’questo è il genio della canzone pop’. Non penso di essere un genio ma ci aveva visto lungo".

Sono numerosi i record, in termini di successi discografici che hanno caratterizzato la sua carriera a partire da ’Ti Amo’, indimenticabile brano del 1977, capace di rimanere ai vertici delle classifiche per più di sette mesi, vincendo l’edizione di quell’anno del Festivalbar e oggi finita in una scena clou della fortunata serie ’La casa di carta 4’. È proprio sicuro di voler dire addio alle scene?

"Con mia moglie e mio figlio, che si occupano della mia carriera, da più di un anno abbiamo discusso sul da farsi e siamo giunti a questa conclusione. Ma questa ’ultima notte’ io la sto vivendo con una gioia, una cosa bella, ho la fortuna di esibirmi in tutto il mondo. E poi entro l’anno arriverà anche un nuovo album di inediti".

L’adrenalina di stare sul palco non le mancherà?

"Non ci voglio pensare, intanto continuo il tour e mi preparo per Firenze dove, come sempre, sarà una grande festa con le canzoni più note, che non mi stancherò mai di cantare, e con un paio di inediti della nuova produzione".