Umbria e Liguria. Il campo larghissimo alla grande prova. Strapparle alla destra

Calenda fa ritardare la candidatura dell’ex ministro spezzino Orlando. Mentre sulla Cavo pesa l’impegno con Toti. In sella la governatrice Tesei. per la sfida tutta al femminile con la sindaca di Assisi Proietti.

Umbria e Liguria. Il campo larghissimo alla grande prova. Strapparle alla destra

Ilaria Cavo

Ago della bilancia e cartina di tornasole per la salute del governo centrale. Sin qui le elezioni regionali 2024 hanno assegnato tre regioni al centrodestra (Piemonte, Abruzzo e Basilicata) e una al centrosinistra, che con il campo largo si è preso la Sardegna. Ora tocca a Liguria, Umbria ed Emilia Romagna. Una battaglia aperta che non potrà finire in pareggio.

Liguria e Umbria in questo momento sono governate dal centrodestra pronto a sfoderare gli artigli, il centrosinistra vuol tentare il colpaccio. Si profila una battaglia all’ultimo voto e la vincerà che meglio saprà riuscire a trovare la chiave pere riportare i cittadini alle urne, quello dell’astensione è ormai il primo partito ovunque nel nostro Paese, vincere la diffidenza degli elettori, coinvolgendoli, dunque, sarà un passo fondamentale.

In Umbria la prima sfida è quella della data. Non si può votare il 27 e il 28 ottobre con la Liguria, perché la legislatura in Umbria scade alla fine di quel mese. Resta in piedi l’ipotesi 17-18 novembre, insieme all’Emilia Romagna, ma si sta valutando anche la scelta del primo e 2 dicembre con le opposizioni che mettono fretta alla presidente Tesei accusandola di essere ostaggio delle manovre del centrodestra.

Per la nuova presidenza della regione, comunque, si profila il duello: da una parte la stessa governatrice uscente Donatella Tesei (anche se la premier Giorgia Meloni due giorni fa ha ricordato le sconfitte alle comunali di Perugia e Terni), dall’altra la candidata del campo larghissimo di centrosinistra Stefania Proietti, attuale sindaca di Assisi nonché presidente della Provincia. Un testa a testa che ricalcherà quello già visto a Perugia tra Vittoria Ferdinandi e Margherita Scoccia.

In campo ci sono altri 5 rivali, ma non sembrano in grado di insidiare la nuova sfida tra donne: Roberto Fiore di Forza Nuova; Moreno Pasquinelli per il Fronte del Dissenso; Marco Rizzo di Democrazia Sovrana e Popolare; Stefano Bandecchi, attuale sindaco di Terni, per Alternativa Popolare e infine l’ex leghista Francesco Miroballo per Umbria Autonoma.

In Liguria il nodo da sciogliere resta Azione: per completare la coalizione di centrosinistra a sostegno del candidato Andrea Orlando alle prossime regionali manca ancora il via libera di Calenda, che sta sfogliando la margherita attendendo risposte sulle condizioni già poste per l’accordo. Per garantire il sostegno all’ex ministro spezzino ha chiesto garanzie sulla realizzazione delle opere infrastrutturali in Liguria e nel caso di vittoria una collaborazione istituzionale con Marco Bucci sindaco di Genova. Il centrodestra potrebbe sciogliere le riserve già nel fine settimana nel corso della Festa dei Patrioti organizzata da Fratelli d’Italia al centro polivalente di Beverino, in Val di Vara.

Sul candidato più gettonato delle scorse settimane Ilaria Cavo c’è stata però una frenata nel nome della discontinuità dal passato (Giovanni Toti) e la linea potrebbe valere anche per Pietro Piciocchi, attuale vice sindaco del capoluogo ligure vicino all’ex governatore. L’idea di un rappresentante civico è prevalente ma ancora quel vento di cambiamento delle precedenti elezioni sta lasciando spazio alla bonaccia.

Roberto Borgioni

Massimo Merluzzi