FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Un aiuto ai più fragili. Apre l’appartamento per i giovani vulnerabili

Progetto sperimentale nella zona di San Giusto: si parte con tre ragazzi. Gli obiettivi da raggiungere? Autonomia abitativa e inserimento lavorativo. .

L’inaugurazione della struttura nella zona di San Giusto (FotocronacheGermogli)

L’inaugurazione della struttura nella zona di San Giusto (FotocronacheGermogli)

Apre a Scandicci un centro per il sostegno e l’autonomia dei ragazzi con difficoltà. Si trova nella zona di San Giusto. Si tratta di un appartamento pensato per l’autonomia dei ragazzi che partecipano al progetto Care Livers promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’iniziativa è una sperimentazione a cui il Comune di Scandicci ha aderito tramite la Società della Salute nord ovest. Protagonisti sono i ragazzi e le ragazze che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che li abbia collocati in comunità residenziali o in affido eterofamiliare.

All’inaugurazione c’erano l’assessora regionale al Welfare Serena Spinelli, il vicesindaco di Scandicci Yuna Kashi Zadeh, l’assessore al Sociale di Campi Bisenzio Lorenzo Ballerini, l’assessora alla Politiche Sociali del Comune di Reggello Adele Bartolini, il presidente dell’Associazione Melagrana Stefano Vannini e il direttore dei Salesiani di Firenze e Scandicci don Stefano Aspettati.

La struttura di Scandicci accoglierà al massimo cinque ragazzi: i primi tre, già individuati, inizieranno la sperimentazione a partire dal primo di febbraio. "Il progetto sui care leavers a cui abbiamo aderito come Salesiani di Firenze e Scandicci – ha detto don Aspettati - è un’iniziativa molto importante, che va a toccare una fascia di giovani vulnerabili che escono dai percorsi tutelati dalle istituzioni. Quando si è prospettata la possibilità di mettere al servizio dei giovani un appartamento che avevamo ricevuto in eredità come parrocchia abbiamo pensato che l’adesione a questo tipo di progettualità, attraverso la nostra associazione La Melagrana Aps che voglio ringraziare di cuore, fosse una prospettiva bellissima. In sinergia con l’insostituibile lavoro dei servizi sociali e dei tutor possiamo mettere un valore aggiunto nel poter offrire una comunità di supporto. Di fatto ogni nostra progettualità sul sociale può avere un valore aggiunto proprio nella possibilità di non essere semplicemente una proposta educativa isolata, ma di esserlo all’interno di altre proposte educative vissute come comunità".

Il percorso, oltre che all’autonomia abitativa, potrà essere orientato al completamento degli studi oppure alla formazione professionale, o direttamente all’inserimento nel mondo del lavoro. L’obiettivo generale è quello di accompagnare i neomaggiorenni all’autonomia attraverso la creazione di supporti necessari per consentire loro di costruirsi gradualmente un futuro e di diventare adulti dal momento in cui escono dal sistema di tutele.

Fabrizio Morviducci