FIRENZE
"Siamo sconvolti, quanto successo è incredibile". Sono sotto choc gli ambulanti del mercato del Porcellino che ieri, quando è iniziata a trapelare la notizia che a uccidere il loro amico e collega Kiò sarebbero state due persone che hanno lavorato per il raggruppamento di banchi che si trova all’ombra della celebre statua che ha dato il nome allo spazio. Sono sconvolti i bancarellai, proprio non vogliono credere che ad ammazzare brutalmente il loro collega dal cuore grande sia stato qualcuno che si sia aggirato tra quei banchi, abbia lavorato lì, in quella grande famiglia che è il mercato del Porcellino. "Non è possibile essere uccisi dalle persone a cui hai dato un lavoro", si sfoga qualcuno.
Se le prime ipotesi d’accusa mosse dalla procura troveranno conferma, il dipendente sotto accusa giovedì mattina si sarebbe presentato a lavoro come se nulla fosse.
Intanto, sui tendoni delle bancarelle campeggia il cartello "Il tempo lenirà il dolore ma il tuo vivo ricordo ci accompagnerà per sempre. Buon viaggio caro amico" si legge. Il Mercato del Porcellino ha anche deciso che chiuderà a lutto per un giorno in concomitanza con le celebrazioni del funerale. "Non ci sono parole per esprimere il dolore, è tutto il giorno che ci pensiamo. Ci auguriamo che ora venga fatta giustizia" dice una storica ambulante con le lacrime agli occhi.
Rossella Conte