PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Un anno fa spariva Kata. Il pm: quattro piste aperte: "Il piano perfetto per rapirla"

Firenze, le ipotesi sul tavolo: droga, racket affitti, abusi, scambio di persona. Sono indagati i due zii della piccola. L’appello della madre: "Chi sa, parli".

Un anno fa spariva Kata. Il pm: quattro piste aperte: "Il piano perfetto per rapirla"

Un anno fa spariva Kata. Il pm: quattro piste aperte: "Il piano perfetto per rapirla"

Un anno di misteri, indagini e dolore. Un anno in cui di Mia Kataleya Alvarez (per tutti Kata) si è cercata anche la più piccola traccia. Un anno che lascia più dubbi che certezze, in quello che sembra essere, ogni giorno che passa, il delitto perfetto. Lunedì saranno 365 giorni dalla scomparsa della bambina peruviana di cinque anni (anche se il 16 aprile scorso ne ha compiuti sei) dall’ex hotel Astor, nel quartiere Novoli di Firenze. Le indagini nel frattempo proseguono senza sosta, e il procuratore capo Filippo Spiezia, che non era ancora insediato a Firenze il 10 giugno dell’anno scorso, si è perfino preso personalmente in carico l’indagine.

Proprio Spiezia, ieri, ha fatto il punto sulle attività investigative: "Resta un caso altamente complesso – ha esordito –, aggravato dal fatto che la notizia della scomparsa è arrivata con un gap temporale rispetto all’avvenuta sparizione, ma anche perché riteniamo in base agli elementi raccolti che sia frutto dell’attuazione di un piano che è stato ben organizzato nei dettagli, e non una attività estemporanea". Da cosa è stato dedotto? "Abbiamo la conferma che la rete di telecamere che circondano l’ex hotel – continua – ha un buco, un’area non coperta dal sistema di videosorveglianza e abbiamo ragione di credere che quello spazio sia stato sfruttato da chi ha organizzato la sottrazione e la scomparsa della bambina peruviana".

Al vaglio degli inquirenti, che col supporto delle "migliori e più avanzate" tecnologie a disposizione all’Arma dei carabinieri, c’è una mole enorme di file (video, registrazioni e audio), testimonianze e interrogatori alle persone coinvolte. A oggi, a essere indagati sono i due zii, quello materno, Abel Argenis Vasquez, e quello paterno Marlon Chicclo, "e allo stato non ci sono elementi per poter archiviare le posizioni di questi soggetti", commenta il procuratore.

"Stiamo proseguendo su quattro piste – aggiunge poi –, ovvero il traffico di droga, il racket delle stanze all’ex hotel Astor, lo scambio di persona, i possibili abusi a sfondo sessuale". Spiezia, titolare del fascicolo assieme ai pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, precisa anche che "gli sviluppi della vicenda potrebbero esserci a breve ma dipenderanno dal punto che faremo rispetto alle altre consultazioni che avremo con chi indaga con noi, ci siamo dati un appuntamento a inizio estate". Da quanto emerge dagli ambienti investigativi, nei prossimi mesi è anche previsto un nuovo sopralluogo all’ex hotel Astor da parte degli inquirenti.

Mentre la mamma della bambina, Katherine Alavrez, sempre ieri ha lanciato un nuovo appello: "Chiedo alle persone che finora non hanno parlato di parlare – dice –, chiedo di dire la verità. Pensate che mia figlia è una bambina piccola, innocente, lei non c’entra niente". La donna chiede anche un nuovo sopralluogo nella rete fognaria dell’albergo, e per il 10 giugno lancia una nuova "fiaccolata in città".