REDAZIONE FIRENZE

Un anno nelle culle. Enea è il primo nato . Bebè, trend in crescita

Il fiocco azzurro alle 1,59 della notte di Capodanno a Ponte a Niccheri. Un altro maschietto inaugura la maternità del San Giovanni di Dio. "A Careggi il 15% delle nascite regionali. Mamme sempre più over 30".

A destra Enea con i genitori: è. il primo nato nei punti nascita degli ospedali fiorentini e dell’Asl. Il primo nato del 2025 al San Giovanni di Dio è invece Michael Mael, a sinistra con la madre

A destra Enea con i genitori: è. il primo nato nei punti nascita degli ospedali fiorentini e dell’Asl. Il primo nato del 2025 al San Giovanni di Dio è invece Michael Mael, a sinistra con la madre

Il primo nato nel 2025 nei punti nascita degli ospedali fiorentini e dell’Azienda Usl Toscana Centro si chiama Enea: è nato alle 1,59 nel reparto di maternità dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli e pesa 3,050 chili. È un maschietto anche il primo nato dell’anno al San Giovanni di Dio: si chiama Michael Mael ed è venuto alla luce alle 9,48 di ieri mattina. I piccoli confermano il trend positivo di nascite che riguarda il territorio fiorentino. Nel corso del 2024 le cicogne hanno consegnato complessivamente 5.432 bambini: 1.327 al San Giovanni di Dio (in calo rispetto all’anno prima quando furono 1.408), 863 all’ospedale Santa Maria Annunziata (contro i 721 del 2023) e 316 all’ospedale di Borgo San Lorenzo (16 in più rispetto all’anno precedente). La parte del ’leone’ la gioca il reparto di maternità dell’Aou Careggi dove nel 2024 sono nati 3.070 bimbi contro i 3.003 venuti al mondo nel corso del 2023.

"Se a livello nazionale si registra una denatalità, a Firenze andiamo controtendenza. Sono molto contento per questo dato. Ci sono notti in cui nascono anche 10-12 bimbi, a Natale per esempio ci sono stati due parti" dice Felice Petraglia, direttore del Dipartimento materno infantile dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi. "In Toscana si viaggia sulle 22mila nascite l’anno. Quindi i nostri tremila neonati rappresentano quasi il 15% dei lieti eventi regionali" aggiunge ricordando che Careggi è "un centro di riferimento per le gravidanze a rischio, ci sono mamme che vengono da Grosseto, Arezzo e Lucca per partorire qui da noi". E sulle madri il trend è chiaro: oltre il 50% ha più di 30 anni. Al di là dell’età, le gravidanze a rischio legate a varie patologie rappresentano il 30%. "A trascinare la natalità non sono gli stranieri come è accaduto in passato. In Toscana siamo arrivati anche al 30% di neonati stranieri in un anno. Adesso siamo sul 15-20%" prosegue Petraglia.

E i dati di Careggi si ritrovano anche nel report dei punti nascita dell’Asl. Per esempio, l’ospedale di Ponte a Niccheri (Santa Maria Annunziata) segna un incremento delle nascite pari al 19,69%: l’aumento è trainato soprattutto dai nuovi nati italiani, passati da 544 a 660, con un lieve aumento anche tra i bambini stranieri, 203 contro 160. Alla maternità di Borgo San Lorenzo l’incremento delle nascite degli ultimi dodici mesi è del +5,33% e si accompagna a una crescita sia dei nati italiani (232 contro 210) sia degli stranieri (84 contro 77). Anche il numero di maschi e femmine è aumentato, rispettivamente da 138 a 150 e da 150 a 166. L’unico ospedale dove si è registrato un calo delle nascite, -5,75%, è il San Giovanni di Dio. E qui ’la colpa’ è tutta da attribuire agli italiani: nel 2023 le nascite erano state 945 e nel 2024 solo 936 mentre negli ultimi 24 mesi i parti stranieri sono rimasti uguali, 391 l’anno scorso e pure l’anno prima.

Barbara Berti