ANGELA BALDI
Cronaca

Un boato e il portone va in pezzi. Danni al Memoriale dei deportati. Giallo nella notte a Gavinana

Lo schianto poco prima delle 21. Sotto accusa la manovra in retromarcia di un’auto poi allontanatasi. Sul posto i carabinieri, che hanno ascoltato alcuni testimoni e acquisito le immagini della videosorveglianza.

L’ingresso del Memoriale dei deportati sfondato intorno alle 21 di ieri I carabinieri hanno ascoltato le prime testimonianze

L’ingresso del Memoriale dei deportati sfondato intorno alle 21 di ieri I carabinieri hanno ascoltato le prime testimonianze

Lo schianto è avvenuto qualche minuto prima delle 21 di ieri. Questo almeno quanto hanno riferito alcuni testimoni, un gruppetto di giovani che hanno sentito il frastuono del collasso del portone e dei vetri senza pero’ capirne fin da subito origine e dinamica. Fatto sta che intorno all’ora di cena uno dei tre giganteschi ingressi del Memoriale delle deportazioni del viale Giannotti a Gavinana, a pochi metri da piazza Bartali - dove troneggia la statua del campione di Ponte a Ema, Giusto fra le Nazioni per le centinaia di vite salvate agli ebrei, è andato distrutto. Si riferisce di una manovra bizzarra di una macchina in retromarcia che avrebbe urtato con violenza il portone per poi ripartire rapidamente una volta imboccato il viale.

Difficile al momento per i carabinieri, subito accorsi sul posto, capire se si sia trattato di una manovra disgraziata oppure di un gesto di vandalismo vero e proprio. Vandalismo - sospetta sottovoce più di un residente sceso in strada dopo il boato - che potrebbe essere stato messo in atto in una data simbolica (ieri era il 25 Aprile, festa della liberazione dal Nazifascismo). Supposizioni, nulla di più tanto che le forze dell’ordine non si sbilanciano. Non si esclude comunque nessuna pista. Potrebbe trattarsi appunto di una manovra sbagliata, fatta accidentalmente, anche se a destare sospetti è la forza dell’impatto in uno spazio angusto. Le modalità di esecuzione fanno pensare a un incidente stradale: chi era alla guida potrebbe aver perso il controllo del mezzo in fase di retromarcia. Resta però tra le ipotesi da vagliare quella dell’atto vandalico. Uno sfregio alla città è alla memoria nel giorno della Liberazione.

I nodi da sciogliere, ipotizzando quest’ultimo scenario, restano però molti. Perché correre un rischio così alto? Con la probabilità di rimanere bloccati tra i ferri del portone d’ingresso con la vettura o più semplicemente di essere subito individuati. I militari hanno ascoltato i testimoni che hanno assistito alla scena. Sono state anche acquisite le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza della zona. Per cercare di individuare la targa della vettura e risalire all’identità del proprietario.

Il Memoriale è attivo a Gavinana da diversi anni. Da centro di arte contemporanea, l’Ex3, dalle alterne fortune si è trasformato in un centro della Memoria. Al suo interno il Memoriale di Auschwitz, opera d’arte contemporanea collocata nell’ex campo di sterminio e poi smantellata, che qui ha trovato una nuova casa.

Emanuele BaldiPietro Mecarozzi