FIRENZE
"Gialli, saggistica storica, fumetti, romanzi, qualcosa di psicoanalisi, libri sul calcio: la lettura è la mia più grande passione anche perché è proibitivo scrivere senza leggere". Lo sostiene Lorenzo Ciampi, 46 anni, di Campi Bisenzio, operatore sociale di professione e scrittore per diletto che in questi giorni è in libreria con il suo secondo romanzo dal titolo "La città dei matti" (Porto Seguo Editore).
Di cosa parla il libro?
"È la storia di un inseguimento da Firenze alla città russa di Ivanovo che diventa una folle e rocambolesca avventura conpersonaggi imprevedibili e situazioni paradossali. A Ivanovo si trova un ospedale psichiatrico giudiziario, che ospita pazienti e personalità stravaganti".
Un romanzo labirintico?
"Direi un romanzo a più strati che abbraccia mille sfumature: dal dramma al giallo, dalla critica sociale a rapide incursione nelle vite di calciatori, personaggi storici e letterari. Nell’ospedale psichiatrico c’è il padiglione degli eretici, di dantesca memoria, con pazienti che incarnano vizi e virtù di oggi".
Come nasce questo romanzo?
"Pur avendo una sua autonomia narrativa, segue il mio primo lavoro, ’Il club degli anziani’ dove tre vecchietti, delusi da una vita di battaglie politiche perse e fisicamente stremati, mettono al primo punto del loro programma politico l’eliminazione dei giovani. Mi sono ispirato all’esperienza lavorativa e ai cartoni animati giapponesi".
Quindi possiamo aspettare il terzo capitolo?
"Assolutamente sì. Fin dall’inizio avevo in mente una trilogia. E al momento sto già lavorando al prossimo".
Dove nasce la sua passione per la scrittura?
"Nasce e cresce con me. Ho sempre scritto racconti brevi ma le parole non uscivano dalle due pagine di un foglio A4. Poi, non so bene come, una storia è diventata più lunga ed è arrivato il primo romanzo".
Che consigli dà a chi vorrebbe scrivere un libro?
"Di leggere tanto e riscrivere ciò che si legge. Io ho fatto così e in questo modo sono riuscito ad assimilare stili di autori vari, anche lontani nel tempo, e poi creare un mio particolare stile
letterario".
Barbara Berti