Le spiagge? Sono libere e gratuite perché le concessioni balneari sono scadute quasi ovunque il 31 dicembre 2023. Questo è il motivo che ha spinto il coordinamento nazionale "Mare libero", fondato a Firenze il 20 ottobre 2019, a organizzare proteste da nord a sud Italia, chiamate "prese della battigia". Un esempio è stata la manifestazione del 25 maggio scorso al Twiga e sul litorale pisano, con un episodio simile avvenuto recentemente a Marina di Carrara. Come funziona questa protesta? I manifestanti portano i loro ombrelloni e attrezzature per trascorrere una giornata al mare, ma invece di sistemarsi sulla spiaggia libera si piazzano tra gli stabilimenti balneari, dove i clienti pagano per godersi l’ambiente marino.
È legale farlo? "La risposta è no", afferma Silvia Brini, comandante della capitaneria di porto di Viareggio. "I concessionari hanno un titolo valido per esercitare la loro attività fino al 31 dicembre 2024, un titolo che non è stato contestato né dai giudici né dai comuni, che li hanno rilasciati". Le concessioni, dopo varie proroghe, sono però tecnicamente scadute il 31 dicembre 2023.
"La normativa europea - spiega la comandante Brini, - ha previsto l’applicazione della direttiva Bolkestein già da tempo, quindi l’Italia avrebbe dovuto recepirla mettendo a gara le concessioni. i concessionari, però, hanno ottenuto una proroga fino a dicembre 2024 grazie ad una norma nazionale. È l’ultima proroga, non ce ne saranno altre. In Versilia i comuni hanno mantenuto queste proroghe e ora stanno preparando le gare, che dovrebbero partire in autunno, ma si attendono ancora i decreti attuativi che daranno indicazioni su come procedere".
Insomma, chi porta il proprio ombrellone sul lido di uno stabilimento balneare senza autorizzazione non può farlo e deve andarsene. Sono previste anche sanzioni per chi insiste nel restare. "Fino ad ora, per fortuna, si è trattato di episodi isolati, manifestazioni di protesta per mantenere l’attenzione sul tema. Tuttavia, se questi comportamenti dovessero diventare più diffusi, non sarebbe più solo una questione di capitaneria, ma di ordine pubblico, richiedendo l’intervento delle forze di polizia", sottolinea Brini.
"Alcuni stabilimenti della nostra zona - conferma Tommaso Magnani, presidente dei balneari di Viareggio - hanno avuto a che fare con queste persone. Sono provocatori che compiono abusi, dato che noi deteniamo ancora le concessioni valide fino al 31 dicembre 2024".
"Per fortuna sono stati episodi senza conseguenze, se ne sono andati dopo circa un’ora". Cosa può fare il proprietario di uno stabilimento balneare? "Parlare con queste persone, e se non se ne vanno, chiamare la capitaneria di porto e il Comune affinché intervengano. Ma di solito si dileguano prima che arrivi l’autorità", risponde Magnani. "Giova ricordare, però - conclude il presidente dei balneari di Viareggio - che nemmeno dopo il 31 dicembre 2024 le nostre spiagge diventeranno libere. Dove ora c’è un concessionario, ne subentrerà un altro".