REDAZIONE FIRENZE

Un ospedale dentro l’ex fabbrica: "Ma ancora non c’è nessun progetto"

La mancanza di atti ufficiali comunicata dalla sindaca Di Maio. Sul tema pronta un’ interrogazione in Regione

L’esterno dell’ex fabbrica Rifle

L’esterno dell’ex fabbrica Rifle

Nell’ultima seduta del Consiglio si è parlato del futuro dell’area Rifle, vuota ormai da anni. Il gruppo Centro Destra per Barberino, a fronte di notizie di stampa su nuovi progetti di grande rilievo, ha chiesto lumi al sindaco. Perché l’operazione sarebbe di grande rilievo per il paese. Si ipotizza infatti di realizzare in quegli spazi una clinica privata, ma convenzionata con il pubblico, per interventi di chirurgia plastica, una casa di comunità per specialisti e di famiglia, un ospedale di comunità per ricoveri a bassa intensità e una residenza per anziani con centro riabilitativo. Attraverso una joint venture tra pubblico e privato. E nell’affare sarebbe presente anche l’imprenditore Sandro Fratini. Ma qui si aprono gli interrogativi. A chi è stato presentato questo progetto? Perché nella risposta data in consiglio comunale da Di Maio, sindaco di Barberino, si è ribadito che non ci sono al momento atti e notizie ufficiali. "Resto alquanto perplessa – replica Silvia Castellani, capogruppo della minoranza di centrodestra-. Che il Comune non sappia niente mi sembra preoccupante. Possibile che i promotori non abbiano parlato con le istituzioni? Le cose calata dall’alto non vanno bene. La consigliera regionale di Fratelli d’Italia Tozzi ha preparato su questo tema un’interrogazione, per capire come stanno le cose a livello regionale". Anche Forza Italia Barberino è critica: "Non ci sarebbe nulla di male – dice Alberto Lopez - se non fosse che il sindac, interrogata a riguardo sia all’oscuro. A questo punto, sorge legittimo il dubbio che il Comune venga informato a cose fatte e che non gli resti che procedere ad un cambio di destinazione d’uso da sito produttivo a struttura sanitaria, con una rivalutazione non indifferente degli immobili interessati".

Lopez introduce un altro interrogativo: "Ma più significativo è chiedersi in questo progetto in quale misura consista l’intervento privato a scapito di quello pubblico: si dà il caso che il 22 maggio 2024 la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale abbia firmato un’intesa con Legacoop per la fornitura di tutto il materiale sanitario necessario, dagli ecografi ai servizi di segreteria, per lavorare nelle case di comunità private"

Paolo Guidotti