Un piano da 4,3 milioni di euro per la digitalizzazione del patrimonio culturale, archivistico, bibliografico e fotografico toscano. L’iniziativa, presentata ieri dal presidente della Regione, Eugenio Giani, coinvolge 24 istituti culturali, fra biblioteche, archivi e fondazioni. Si tratta di realtà diverse, collocate in 19 diversi Comuni, i cui tesori diventeranno accessibili su Cultura.toscana.it. I fondi arrivano dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, e verranno utilizzati nei prossimi 12 mesi, permettendo la conclusione del progetto entro il 31 dicembre 2025. Ma quali sono le realtà coinvolte? Tra i patrimoni in fase di digitalizzazione già da ottobre, figura l’archivio della Giunta regionale, nelle due sedi di Firenze (Osmannoro) e La Grancia (Grosseto).
In quest’ultimo caso sarà interessato pure il Fondo Ente per la colonizzazione per la Maremma tosco-laziale (1951-1977) che testimonia la riforma fondiaria in Toscana e i mutamenti della gestione dei terreni, anche attraverso le opere di bonifica. Il progetto comprende poi il Fondo archivistico dell’Ente Mostra mercato nazionale artigianato, che sarà però coinvolto in una seconda fase, insieme ai fondi della Soprintendenza bibliografica per la Toscana e del Corpo forestale dello Stato. Intanto, sempre a ottobre, è stata avviata la digitalizzazione di importanti fondi archivistici di personalità della cultura del primo Novecento, legate al Futurismo e alle Avanguardie, sia di proprietà regionale che della Fondazione e Museo Primo Conti di Fiesole, per circa 890mila oggetti. Saranno interessati anche taccuini e carte sciolte, manoscritti, volumi e la rassegna stampa del Fondo di Giovanni Papini. Già iniziato il progetto alla Biblioteca Labronica di Livorno, così come è in corso la campagna della Fondazione Alinari per la digitalizzazione di parte del proprio patrimonio fotografico, in particolare 80.739 lastre di vetro e pellicole dei fondi fotografici storici Alinari e Brogi, oltre a 24 registri storici Alinari.
Tra i materiali oggetto dell’intervento ci sono pure 170 lastre di fine Ottocento di vetro di formato extra-grande, al collodio e alla gelatina, che riproducono soprattutto opere d’arte e architetture. Nelle prossime settimane, infine, partirà la digitalizzazione di alcuni documenti conservati nell’Archivio contemporaneo del Gabinetto Vieusseux di Firenze, come il Fondo Mario Luzi e il Fondo libri di viaggio di Fiammetta Olschki, con opere che raccontano viaggi compiuti dal Cinquecento all’Ottocento. "Un’iniziativa importante di sinergia tra la Regione e il Ministero della cultura – ha detto il presidente Eugenio Giani - che ha consentito l’impegno di spesa di 4,3 milioni e che, già a ottobre, ha visto la partenza dei cantieri. È il più significativo intervento degli ultimi anni".
Lisa Ciardi