PAOLA FICHERA
Cronaca

Un pezzo di Firenze nella capitale di Taiwan

L’architetto Marco Casamonti ha firmato il progetto di un grattacielo pensato come "rilettura contemporanea del Rinascimento"

di Paola Fichera

Un pezzo di Firenze a Taipei City, la capitale dell’isola di Taiwan. A firmare il grattacielo che, non ancora inaugurato, ha già conquistato le pubblicazioni di architettura di mezzo mondo è l’architetto fiorentino Marco Casamonti, ma la storia di quel grattacielo ha qualcosa a che vedere con il Battistero e con le formelle delle sue celebri porte.

Architetto, perché il Battistero?

"Perché il merito è di un grande personaggio fiorentino, Enrico Marinelli. Lui era l’ambasciatore della bellezza di Firenze nel mondo. Suo padre Aldo aveva restaurato la Porta del Paradiso grazie a un imprenditore giapponese. Enrico ha girato il mondo cercando per ogni formella della porta nord uno sponsor".

E il grattacielo che c’entra?

"Enrico Marinelli è venuto a vedere la Cantina Antinori che avevo appena realizzato e mi ha detto: ’Per me il tuo lavoro rappresenta il Rinascimento e io vorrei

portare il Rinascimento fiorentino attualizzato nella contemporaneità nel mondo’. E mi ha detto anche che a Taipei c’era un investitore, che aveva già sponsorizzato il restauro della formella della porta nord dedicata a San Luca, che avrebbe particolarmente apprezzato il mio lavoro. E così è stato. Il presidente di una importante compagnia di assicurazioni ha visto il mio lavoro e mi ha affidato la costruzione di grattacielo. Solo che la storia ha, purtroppo, un risvolto triste".

Quale?

"Marinelli volle accompagnarmi in quel viaggio a Taipei, una giornata importante che abbiamo concluso con un brindisi a quella nuova costruzione ancora da progettare che avevamo già ribattezzato ’Hope square’ perché rappresentava proprio la speranza di portare un pezzetto della filosofia del Rinascimento a Taiwan. Solo che quella notte Enrico Marinelli morì a soli 63 anni. Così all’improvviso. Svolgendo il lavoro che amava di più: essere ambasciatore di Firenze nel mondo".

Ma il progetto andò avanti?

"Sì, con ancora più determinazione. Perchè questo lavoro, in fondo, lo abbiamo dedicato proprio a lui. A Marinelli".

E ora il grattacielo è finito.

"Sì, sarà inaugurato a settembre. Un edificio di 60mila metri quadrati dedicato a uffici, spazi commerciali, ma anche culturali. E’ stato un grande successo. Anche perché al centro di questo lotto c’era un albero secolare e non sapevano come salvarlo. Ho spiegato che non era un problema, ma una fortuna. Perché avremmo costruito l’edificio intorno a quell’albero. Infatti la nostra ’Hope square’ di acciaio e vetro, è alta più di 50 metri e non solo contiene il grande albero, ma ha grandi scavi circolari sulle facciate e in ognuno abbiamo piantato degli alberi. Un modo per far dialogare artificio e natura che è poi l’idea portante della cantina Antinori. Ed è nel rispetto delle proporzioni che noi leggiamo gli elementi importanti del Rinascimento: il rigore delle linee e la presenza dell’arco".