Il comitato ’Trasparenza per Empoli’ ha vinto il primo set di una partita complicata. Il comitato di garanti, nominato dal Comune, ha detto sì alla possibilità di un referendum abrogativo per annullare l’adesione al progetto Multiutility da parte del Comune di Empoli. Il problema ora saranno i tempi, perché Empoli non ha un regolamento apposito per la consultazione referendaria. Lo stanno redigendo, ma dovrà essere pronto prima della fine dell’anno, perché nel 2024, con le amministrative, non potranno essere indetti referendum. La stessa commissione ha anche dichiarato non ammissibile l’altro quesito che richiedeva la consultazione della cittadinanza sulla possibilità da parte dell’amministrazione comunale di opporsi alla realizzazione di impianti di trattamento termico dei rifiuti (leggi gassificatore). Sugli esiti delle valutazioni interviene la capogruppo M5s in Regione, Irene Galletti (nella foto). "Esprimiamo soddisfazione per l’accoglimento del quesito referendario sull’annullamento dell’adesione al progetto multiutility da parte del Comune di Empoli", afferma Galletti. Che attacca: "Il comitato dei garanti ha spiegato che il referendum non è ammissibile perché può essere indetto solo se l’amministrazione ha un ruolo decisionale sulla questione. Nella vicenda in oggetto - osserva - chi deve decidere riguardo la fattibilità del progetto proposto da Alia è la Regione. Risulta evidente che sul gassificatore il Comune di Empoli non ha voce in capitolo. Quindi può scegliere se entrare o no dentro la Multiutility, cedendo le proprie quote, ma non ha competenza né controllo sulle scelte industriali e strategiche".
CronacaUn referendum sulla multiutility