Marco
Del Panta *
Da poco ho preso servizio all’Istituto Universitario Europeo come Segretario generale, felice di dare il mio contributo ad una prestigiosa istituzione universitaria. Contemporaneamente alla mia assunzione sono stati diramati dei bandi per posti temporanei a livello amministrativo, con funzioni esecutive. Un giovane architetto mi ha chiesto informazioni su una delle vacancy, perché interessato a candidarsi. Gli ho fatto i miei auguri, ma mi sono chiesto cosa spinge un giovane laureato con pieni voti a candidarsi per una posizione temporanea con funzioni esecutive. La risposta in realtà è abbastanza semplice, e molto amara: anche in una città come questa, con un tasso di disoccupazione ben più basso della media nazionale, è difficile, per chi ha una formazione elevata, trovare un lavoro adeguato. In pratica, il nostro Paese non garantisce un futuro ai giovani. Li forma, spesso molto bene, e poi li costringe ad emigrare per trovare un’occupazione in linea con le proprie aspettative. Ogni anno, questo brain drain ci priva dei migliori cervelli, che emigrano per produrre conoscenza e ricchezza all’estero. Ben vengano quindi i fondi europei del Next generation Eu, che devono essere usati, fra l’altro, per migliorare il sistema formativo e creare un potenziale di sviluppo che permetta di impiegare le migliori risorse che abbiamo sul territorio. L’iniziativa sull’alta formazione a Firenze, di cui mi ero fatto promotore durante il mio mandato di consigliere comunale, era mirata proprio a questo: gettare le basi per il salto verso l’economia della conoscenza, l’unica che può dare uno sbocco professionale ai giovani talenti. Si tratta di una transizione possibile: Firenze ha una naturale attrattività, che finora si è indirizzata troppo sul turismo. La sfida è attirare sempre più anche studenti e ricercatori, in modo da permettere lo sviluppo del sistema produttivo del territorio ed attrarre nuovi investimenti. Solo così i giovani architetti, i giovani ingegneri e quanti hanno una formazione di alto livello potranno rimanere qui, oppure andare all’estero come scelta personale e non come percorso obbligato.
* Segretario Generale Istituto Universitario Europeo.