
Un tetto nuovo a Sant’Ambrogio. Lunedì si spostano gli ambulanti: "Siamo fiduciosi, no ai ritardi"
Basta avere un tetto sopra la testa, si dice. E gli ambulanti di Sant’Ambrogio ce l’avranno pure nuovo: dovranno solo pazientare un annetto. I lavori per il rifacimento della tettoia del mercato esterno partiranno settimana prossima; in ritardo di un mese sull’annuncio dei lavori dato a primavera, ma solo per venire incontro alle richieste dei commercianti che chiedevano di non cominciare proprio durante il cruciale periodo natalizio. E nel frattempo i banchi dove andranno? Gli alimentari saranno distribuiti sotto la metà pensilina non interessata dalla prima fase dei lavori; dopo sei-sette mesi, nella seconda fase dei lavori, gli alimentaristi saranno nuovamente spostati sulla metà tettoia nuova di zecca. I generi non alimentari invece saranno spostati su piazza Annigoni, intorno al mercato delle Pulci. Tra gli ambulanti c’è un clima di buona accettazione per lo spostamento, seppur tra legittime preoccupazioni. Insomma: i sacrifici dei prossimi mesi sono un gioco che vale la candela per un mercato riqualificato, a patto che si rispettino i tempi.
"Bisognerà vedere – dice Valerio Raugei, dal banco di cappotti – Sembrea una soluzione valida, ma finché non siamo lì non si può sapere. Durante il Covid là si lavorò uguale, anzi era anche più comodo, si poteva mettere il furgone vicino. I disagi dello spostamento poi saranno compensati dai vantaggi che arriveranno con la ristrutturazione. Si spera che la riqualificazione renda il mercato più appetibile a fiorentini e turisti". "Ci vorrà tempo prima che la gente si abitui – considera Franco Righeschi, ambulante di abbigliamento – E la disposizione impensierisce. La speranza è che tutti possano continuare a fare un lavoro che già si presenta difficile di suo". "Tanto comandano sempre loro, quindi ci arrangiamo – premette Cesare Capogrosso, commerciante di vestiti – Ma la prendiamo bene perché si spera che dopo sarà migliore".
"A livello commerciale non cambierà molto, nel periodo Covid quando ci spostarono, non abbiamo visto peggioramenti – commenta Lorenzo Brunetti, che vende calzature – Ma non valeva la pena spendere per rifare tutto il tetto, che è ancora funzionale, bastava una rinfrescata". "Non vedo disagi commerciali, ci danno anche più metri quadri, poi tanto tra sei mesi si torna qua", afferma Massimo Quercioli mentre carica il suo furgone di biancheria casa.
"Io non ero qui durante il precedente trasferimento, non ho idea di come sarà: tirerò le somme dopo aver provato",liquida il libraio Giancarlo Ghiribelli.
"Lunedì inizierà lo spostamento, noi alimentari rimarremo qui sotto, anche se il mercato sarà fatto a ’L’. Lo spostamento in largo Annigoni riguarda il vestiario", dicono Claudia Piazzesi e Riccardo Bartolini, intenti ad affettare salumi al banco di specialità toscane. "Bene, siamo positivi, speriamo facciano un bel lavoro e che si sbrighino", auspica Erika Caruano dalla bancarella di porchetta e prosciutto della sua azienda agricola-fattoria didattica.
"Che rifacciano la tettoia è un bene. Siamo un mercato tra i più importanti della Toscana, se viene ancor più valorizzato, meglio. Paura non ne ho, però un po’ di sacrifici ci saranno. Magari i clienti abituali all’inizio saranno spaesati ma – fa appello l’ortolana Maria Giovanna Brogi – cercateci e ci troverete!".
"È un disagio, soprattutto a livello logistico, ma se devono fare i lavori è normale e si accetta; speriamo che rimangano nei tempi", si augura Leonardo Roselli, anch’egli fruttivendolo.
"Questo spostamento è già successo e non fu positivo – ricorda Enzo Di Biase – Sicuramente ci sarà confusione e non per colpa dei lavori né degli assessori; e neppure di quelli che vengono ad assegnare i posti, che eseguono però le decisioni di chi sta solo negli uffici senza vedere i problemi pratici, per esempio un lampione che impedisce di montare il banco". "Ormai è deciso, non è più tempo di pensarci – dice Russel Md, commerciante di vestiti – Era meglio sotto la tettoia, ma ci si abituerà".