Quattro domande utili a tramutare il sospetto in certezza. Un cittadino su due ignora l’esistenza della Multiutility, il gruppo industriale con Alia capofila chiamato ad aggregare i servizi di acqua, energia e rifiuti. Lo prova il sondaggio di Federconsumatori Toscana reso noto dalla Cgil. "Quando si parla di Multiutility, che cosa si intende?". Il 54% di un campione da 475 iscritti, equamente distribuiti in fasce dai 25 fino ai 75 anni, ha detto di non conoscere il contenuto dell’operazione, il 22% ha risposto negativamente, il 24% ha appreso la notizia dai giornali, ma di non aver approfondito il tema.
"Sei favorevole all’aggregazione di servizi come acqua, energia e rifiuti?". Risposta: 33% favorevole, il 49% ha detto di sentirsi più tutelati da una gestione pubblica dei servizi e il 18% che può essere un’opportunità, "ma non ne è sicuro". Il timore maggiore? Per il 57% la mancata partecipazione dei cittadini per il rischio di "operazioni a tavolino" e il 37% l’aumento delle tariffe in bolletta. E il servizio di pubblica utilità più importante? Quello idrico per il 52%, per il 27% il servizio dell’energia e per il 21% lo smaltimento dei rifiuti.
"La sensazione che avevamo, di poca informazione e coinvolgimento della cittadinanza, viene confermata. Il dato più eclatante è proprio la mancanza di idee chiare da parte dell’utente finale, che dovrebbe essere anche il beneficiario di questa operazione", il commento di Fabio Berni (segreteria Cgil Toscana) e Laura Grandi, presidente Federconsumatori Toscana. No alla quotazione in Borsa e forte attenzione alle bollette: i servizi pubblici essenziali non possono essere ricondotti alle logiche di mercato e alle speculazioni private".
Francesco Ingardia