FIRENZE
La banda della vetrina. Che, chissà perché, ha un debole per la griffe Miu Miu, linea del marchio Prada. Ma soprattutto, è dotata di un flessibile potentissimo, un marchingegno che come un raggio laser taglia il vetro blindato delle boutique per aprirsi un varco a forma di porta.
Pochi secondi per far man bassa di vestiti e accessori di svariate migliaia di euro di valore.
La banda ha colpito in altre città del nord Italia, come Padova e Venezia. E ci ha provato anche a Firenze.Ma alcune notti fa, il sei dicembre, nel cuore della città d’arte, qualcosa, alla “banda“, è andato storto. Mezzanotte e mezzo, circa. Mentre il gruppo stava tagliando la vetrina di Miu Miu affacciata su via Tosinghi, il cristallo, spesso circa cinque centimetri, resistentissimo ai tentativi di sfondamento, si è improvvisamente crepato.
Rompendosi ha fatto scattare l’allarme. Così, prima che arrivassero le guardie giurate, e soprattutto la polizia, la banda si è dileguata, lasciando, almeno stavolta, il lavoro a metà. Ma le boutique della penisola sono in allerta: tre giorni dopo, il nove dicembre, un colpo analogo è andato a segno a Padova.
I poliziotti della questura, che stanno indagando sull’episodio accaduto a Firenze e che ha causato disagi al negozio (in questi giorni di massima affluenza pre natalizia) per la non facile sostituzione della vetrina, sono in collegamento con i loro colleghi veneti. Che, nei loro archivi, hanno un altro furto con la medesima tecnica, messo a segno a Venezia. In laguna, hanno probabilmente usato un barchino per fuggire. Qui, in riva all’Arno, è più probabile che si siano allontanati in macchina. Per questo anche le telecamere del centro storico sono state passate al setaccio.
ste.bro.