SANDRO
Cronaca

Una barbarie da arginare prima possibile

Rogari La preside del Michelangiolo non scrive quali atti specifici di vandalismo, immaginiamo contro arredi, siano stati perpetrati nella scuola,...

RogariLa preside del Michelangiolo non scrive quali atti specifici di vandalismo, immaginiamo contro arredi, siano stati perpetrati nella scuola, durante la pausa natalizia. Né ci dice se sono stati effettuati furti. Il suo comunicato, rivolto alla comunità scolastica, è tutto incentrato sullo spregio aggravato dal corredo di svastiche e croci celtiche di evocazione nazionalsocialista. La ferma condanna che tutte le istituzioni cittadine devono elevare contro quanto avvenuto non ci esime da qualche considerazione sul "caso" Michelangiolo, a distanza da due anni dalla violenta colluttazione di matrice ideologica perpetrata davanti all’entrata del liceo col coinvolgimento di studenti della scuola. Sembra emergere che nella scuola si sia costituito un gruppo di facinorosi estremisti che, in modo puerile ma pericoloso, persegue fini d’intimidazione politica. In astratto, infatti, la forzatura di qualche varco d’ingresso della scuola potrebbe essere esclusiva responsabilità di esterni. Ma in pratica il comunicato della Preside suggerisce il contrario: ella, infatti, fa appello alla comunità scolastica perché queste evocazioni dissacranti e funeste vengano condannate.

I suoi interlocutori sono i docenti, i genitori, gli studenti e il personale scolastico, chiamati a solidarizzare contro un’offesa che è di vandalismo importato, ma che evidentemente trova interlocutori interni. La prima azione è quindi quella di circoscrivere e isolare i facinorosi, con diretta interlocuzione delle famiglie. La seconda azione è di natura pedagogica.

Ci si chiede come ragazzi di uno dei più prestigiosi licei fiorentini possano compiacersi dell’esibizione di simboli di barbarie, estranei alla nostra cultura, ottant’anni dopo. Primo compito degli insegnanti di storia è trasmettere la conoscenza del passato nel contesto in cui è avvenuto. I simboli trovati nella scuola rievocano quanto di più deteriore è stato espresso dall’Europa del XX secolo. I giovani che li rievocano manifestano solo pochezza e ignoranza. Nel luogo deputato alla formazione umanistica ci aspettiamo che non allignino i barbari.