Spini
L’emergenza sicurezza in città è ormai sotto gli occhi di tutti e l’unica soluzione possibile è quella di fermarsi a ragionare e prendere atto di una situazione che è francamente diventata intollerabile e che, senza interventi tempestivi, rischia di finire fuori controllo.
E’ probabile che negli anni passati il problema sia stato sottovalutato ma ora è il momento di agire evitando di attaccare il questore, un gesto che ritengo assolutamente ingiusto. Sono tre le strade ora da percorrere congiuntamente. E’ necessario innanzitutto fare un bilancio degli organici delle forza dell’ordine e provvedere a potenziarli. Poi credo sia il caso di effettuare una task force di agenti massiccia e a sopresa in città, un po’ come facemmo nel 1989 quando c’era sindaco Giorgio Morales e io ero sottosegretario agli interni. In questa occasione sarebbe anche auspicabile la presenza del ministro Piantedosi. Ritengo infine sia necessario intervenire a livello legislativo perché in casi dove si presentano indizi gravi e conclamati, e qui mi riferisco all’autore dell’accoltellamento in zona stazione nei giorni scorsi, chi si macchia di certi gesti non può tornare subito in libertà.
La sinistra, infine, non deve più aver paura di parlare di sicurezza restando magari ancorata a retaggi sessantottini. Questo perché la sicurezza è a tutti gli effetti un tema di sinistra. Pensiamo a quali sono effettivamente le fasce di popolazione più indifese; sono i ceti medi e popolari che non hanno modo di difendersi magari trasferendosi in zone della città più tranquille e costose. O pensiamo magari a un anziano che viene truffato o rapinato dei suoi averi. Per molti può rappresentare un danno gravissimo.