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Deborah Bergamini e Marco Stella si candidano per FI al governo della Toscana
Corsa a quattro (e chissà che non si arrivi presto a cinque) per scegliere il candidato del centrodestra alle prossime elezioni regionali. Ieri, il capogruppo e coordinatore toscano di Forza Italia, Marco Stella, ha non solo annunciato il proprio nome ma ha lanciato a sorpresa una corsa a due, proponendo anche l’onorevole Deborah Bergamini. "Abbiamo scelto, in accordo con la segreteria regionale e ovviamente col segretario nazionale Tajani, di candidare ufficialmente Bergamini, vicesegretario nazionale, parlamentare toscana, donna impegnata nel Ppe, e il sottoscritto – ha detto Stella -. La mia non è un’autocandidatura: quello che dico è stato concordato e sottoscritto con Roma".
Ma perché non proporre un unico nome? "Perché pensiamo che allargare la rosa arricchisca il centrodestra e dia la possibilità al tavolo nazionale di scegliere la donna o l’uomo migliori – ha replicato Stella –. Abbiamo il profilo nazionale ed europeo di Bergamini e la mia esperienza più territoriale". "Ringrazio Forza Italia, dal segretario nazionale Antonio Tajani al partito regionale, per aver indicato la mia figura, insieme a quella dell’amico Stella, come ipotesi di candidatura per la presidenza della Toscana – ha commentato Bergamini -. Sono a disposizione del partito, della coalizione di centrodestra e dei cittadini toscani per imprimere una svolta, nel solco della libertà, a una regione che rappresenta il segno tangibile del potere ideologizzato della sinistra. Sono pronta a impegnarmi per garantire l’unità del centrodestra, valore irrinunciabile per costruire la nostra idea di buongoverno".
Il tandem Stella-Bergamini va ad aggiungersi agli altri due nomi in campo. Da un lato il coordinatore regionale di Fdi, Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, lanciato dal responsabile nazionale dell’organizzazione del partito, Giovanni Donzelli, già nel settembre 2023. Fino a poche settimane fa era considerato il candidato in pectore del centrodestra. Poi, alle prese di distanza di Stella, che chiedeva una figura diversa "in grado di prendere voti dal centro, ma anche dal centrosinistra", si è aggiunto lo strappo della Lega. Il 15 febbraio, il Carroccio ha fatto il nome di Elena Meini, capogruppo in Consiglio regionale, vicinissima a Susanna Ceccardi, come lei di Cascina. Da ieri, scesi in campo Stella e Bergamini, all’appello mancano solo "Noi Moderati": difficile non vogliano marcare il campo.
Nel caso, il nome più probabile pare quello del coordinatore regionale e sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli. E poi? "Delle proposte di Forza Italia non mi meraviglio – ha commentato Meini – ogni partito ha diritto di esprimere i migliori uomini e donne. Credo che la mia candidatura abbia svegliato la campagna elettorale e ne avevamo bisogno. Ora iniziamo a trovarci". Ma quando? Di certo, non dal 28 febbraio all’Abetone, agli Stati generali della montagna, come proposto dal consigliere di Fdi Diego Petrucci. "Se qualcuno vuole andare a fare una sciata, vada pure – ha detto Stella -. Se mi invitano a un convegno vado. Ma per scegliere il candidato ci sono altre sedi".
Simile la risposta di Meini: "All’Abetone vado sempre volentieri, ma per confrontarsi sul tema non penso sia la sede più opportuna". Con tanti nomi sul tavolo, la ricerca di una sintesi si incardina in un ragionamento nazionale. E visto l’impegno che i partiti stanno mettendo in banner, volantini ed eventi sui "propri" candidati, è improbabile che i tempi siano brevi. C’è chi parla di fine aprile. E chi teme si vada oltre. Ma con il voto in arrivo (salvo sorprese) il 27 e 28 ottobre rimandare vuol dire perdere tempo.