Una sindaca a Firenze. Funaro batte Schmidt. La prima donna a Palazzo Vecchio

Assessora uscente al Welfare, guiderà una giunta di centrosinistra (senza Renzi). È la nipote di Piero Bargellini, primo cittadino durante l’alluvione del 1966.

Una sindaca a Firenze. Funaro batte Schmidt. La prima donna a Palazzo Vecchio

Una sindaca a Firenze. Funaro batte Schmidt. La prima donna a Palazzo Vecchio

di Antonio Passanese

La prima sindaca donna della storia della città di Firenze è la nipote del sindaco dell’alluvione del 1966, lo scrittore e parlamentare democristiano Piero Bargellini: la psicologa Sara Funaro (Pd), 48 anni, assessora uscente al Welfare, guiderà una giunta comunale sostenuta da una coalizione con Verdi-Sinistra, +Europa, Azione e liste civiche, ma senza Italia Viva dell’ex sindaco Matteo Renzi (con il quale ha avuto diversi battibecchi durante la lunga campagna elettorale).

E ancora una volta le forze di centrodestra – che si erano affidate alla candidatura civica dell’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt – siederanno nei banchi dell’opposizione del Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio. "Sento l’emozione grandissima di essere la prima cittadina di Firenze", ha commentato a caldo Funaro, eletta al ballottaggio con il 60,56% delle preferenze. "La prima sindaca donna è un fatto sicuramente storico per questa città, – ha aggiunto –. Io posso portare la mia visione, quelle che sono le mie competenze, quelle che sono le mie sensibilità per costruire una Firenze che sia una Firenze che risponda realmente alle esigenze di ogni cittadino. Come ho fatto in tutti questi dieci anni da assessora, darò tutta me stessa per fare il meglio per la nostra Firenze e soprattutto sarò una sindaca di tutte e tutti i fiorentini senza escludere nessuno e per me questa sarà una priorità assoluta".

La neo sindaca ha poi dato appuntamento ai fiorentini in piazza della Signoria "per un abbraccio collettivo con questa meravigliosa comunità". Sara Funaro, classe 1976, ha iniziato l’avventura amministrativa nel 2014 al fianco del sindaco Dario Nardella come assessora al Welfare e alla Sanità, alla Casa, alle Pari Opportunità, all’Accoglienza e all’Integrazione. Nel 2019 è stata eletta nel Consiglio comunale e riconfermata nuovamente in giunta con deleghe a Welfare e Sanità, Immigrazione e Istruzione.

Lo sconfitto Eike Schmidt, attuale direttore (in aspettativa) del museo di Capodimonte, nonostante la delusione, ha comunque annunciato che "da oggi sono il capo dell’opposizione in Consiglio comunale. Abbiamo guadagnato terreno al ballottaggio, risultato che replica quello di Giovanni Galli contro Matteo Renzi nel 2009. Ringrazio tutti quelli che si sono impegnati con me. I progetti proposti vorremmo portarli avanti anche dall’opposizione. Il problema della sicurezza, quello di una vera ecologia, sono temi per i quali ci impegneremo. Vediamo con grande preoccupazione i piani del Pd per togliere il verde dalla città. Su questi e su altri temi dovremo essere incisivi". L’ex numero uno degli Uffizi, è stato applaudito dai suoi supporter quando è entrato nel comitato elettorale di viale Gramsci a Firenze.

E dopo mesi di accuse incrociate e di botta e risposta, la neo sindaca – alla chiusura delle urne – ha teso la mano: "Vorrei fare i complimenti anche al mio avversario. Spero di potergli stringere la mano presto, e vorrei però dedicare questa vittoria a una persona che non c’è più, mio nonno Piero Bargellini (il sindaco dell’alluvione del 1966, ndr), e da lontano gli vorrei dire che oggi la sposo anche io questa città".

Infine, per quanto riguarda l’affluenza ai seggi va segnalato che dei 288mila aventi diritto, al ballottaggio di domenica e ieri hanno votato in 138.444, pari al 47,98%, uno dei dati più bassi dal 2004 a oggi. Al primo turno a infilare le schede nelle urne erano stati in 185.954, il 64,44% dei fiorentini.