OLGA MUGNAINI
Cronaca

Una statua per Mahsa: "Il suo terribile sacrificio non sarà mai dimenticato"

A Firenze la scultura in bronzo dedicata alla donna-simbolo della protesta iraniana. L’opera si trova nel palazzo della Regione in piazza del Duomo. Ieri l’inaugurazione.

Da sinistra accanto alla scultura Alessandra Nardini, Cristina Manetti e Jacopo Celona

Da sinistra accanto alla scultura Alessandra Nardini, Cristina Manetti e Jacopo Celona

Quella ciocca di capelli che spuntava fuori dall’hija le è costata la vita. Mahsa Amini fu uccisa infatti dopo il suo arresto del 13 settembre 2022 dalla polizia religiosa a Teheran, dove si trovava con la sua famiglia in vacanza.

L’orribile pestaggio della studentessa di appena 23 anni, ha dato vita al movimento “Women, Life, Freedom”. Ed è nel ricordo della giovane donna curda che ieri a Firenze è stata inaugurata la scultura che rende omaggio a Mahsa Amini.

Nella Sala del Pegaso, della Regione Toscana sono stati il presidente Eugenio Giani, la capo di gabinetto e ideatrice de la Toscana delle Donne, Cristina Manetti, il direttore della Florence Biennale Jacopo Celona, a spiegare il progetto dell’artista e autore della scultura Partin Bastan, insieme all’attivista del movimento donne iraniane Sabri Najafi.

Alla realizzazione del volto bronzeo di Masha, organizzata interamente da Florence Biennale, Mostra internazionale di arte contemporanea e di design, con il patrocinio e il contributo della Regione, ha contribuito il Liceo Artistico di Porta Romana a Firenze, che ha restaurato e messo in sicurezza il calco in argilla cruda creato dall’artista iraniano e rifugiato politico Partin Bastan e sua moglie Marjan Najafi che dopo alcune settimane si stava progressivamente deteriorando.

I docenti Claudia Chianucci, Elena Quirini e Rocco Spina hanno preparato il negativo in silicone dopo aver elaborato una prova della testa in positivo, in gesso.

Il calco in argilla cruda fu presentato in occasione della XIV Florence Biennale del 2023, alla Fortezza da basso di Firenze nello spazio dedicato alla storia di Mahsa Amini.

All’inizio del 2024 il modello fu dato ai docenti della sezione di scultura Claudia Chianucci, Elena Quirini e Rocco Spina del Liceo Artistico di Porta Romana per produrre il silicone utile per la fusione in bronzo dalla ditta Del Giudice. Il basamento in pietra serena è stato donato dalla ditta Frosini.

Alla presentazione dell’opera sono intervenuti anche i docenti Claudia Chianucci, Elena Quirini e Rocco Spina della sezione di scultura del Liceo Artistico, Laura Lozzi, Dirigente scolastico del liceo, Rita Lapi, Presidente del Consiglio d’Istituto del Liceo, oltre a tre alunne di 4A del Liceo Artistico che hanno il compito di documentare la storia e l’evento per il progetto Spi-Cgil.

La testa in bronzo di Masha troverà la sua definitiva collocazione negli spazi di Palazzo Strozzi Sacrati in Piazza Duomo a Firenze, sull’elegante base in pietra serena offerta dalla ditta Frosini Pietre di Lastra a Signa, dove rimarrà come ricordo e omaggio all’azione di una donna coraggiosa, nonché monito per l’azione delle future generazioni.

Il ricordo del sacrificio di Mahsa Amini non andrà così perduto, ma resterà presente anche grazie a questa scultura in bronzo col volto della martire.

Per l’occasione è stato proiettato per la prima volta il documentario che ripercorre le varie “tappe” del cammino che ha condotto alla realizzazione dell’opera in bronzo e sul suo significato.