TITTI GIULIANI FOTI
Cronaca

"Una via per Caterina Bueno"

Intervista a Serra Yilmaz, attrice iconica di Özpetek. I progetti: "’Le fate ignoranti’ in otto episodi per Disney"

di Titti Giuliani Foti

"Sarebbe bello dedicare una strada di Firenze a Caterina Bueno etnomusicologa e cantante che ha dato tanto alla cultura. Ho sempre stimato il suo lavoro perchè ha colto il folklore toscano e col suo lavoro di ricercatrice ha avuto una grande importanza". Serra Yılmaz attrice iconica nonchè musa del regista Ferzan Özpetek, regala a Caterian Bueno quella carezza rimandata che sta a questa vita artificiale a cui ci siamo abituati. E lotta così contro ogni senso di privazione.

Serra è bello che un’artista sia motore per un’altra.

"Caterina col suo lavoro ha consentito di recuperare molte canzoni popolari toscane e dell’Italia centrale, tramandate oralmente fino al ventesimo secolo.

E’ oggettivo che la sua attività di cantante è stata finalizzata alla ricerca fino dai suoi esordi".

L’acume di pensare a una cantante.

"Certo, perchè quanto ti viene richiesto di fare il nome di donne da ricordare, siamo portati a pensare a donne di scienza perchè viene in qualche modo sopravvalutato il loro lavoro. Come se avessimo l’impressione che una donna che riesca nell’astrofisica sia molto più importante di un’artista. Un po’ come se esistesse una gerarchia dell’importanza al femminile. E questo è un pensiero molto maschile. Invece, essere un’etnomusicologa e saper tramandere usanze attraverso canzoni anche della nostra storia sociale, lo trovo fondamentale per la nostra vita e la memoria".

Serra e il teatro: che ne pensa di questo riproporlo su piattaforme online?

"Secondo me il teatro deve essere fatto dal vivo. Perchè questa è la caratteristica del teatro. Online si possono vedere fiction e film ma il teatro no, deve essere fatto in presenza. Si deve sentire il soffio dell’attore, avere la percezione della sua fisicità e seguirlo, anche se dimentica la battuta, cosa che che capita. O inciampa. E’ accaduto a me mentre facevo il Don Chisciotte con Alessio Boni dall’opera di De Cervantes. Il teatro è la realtà raccontata con attori sul palcoscenico.Quindi trovo che ora viviamo in un vero disastro".

Ha progetti?

"Li avevo: ho fatto due cose per il teatro che non sono arrivarte al pubblico perchè non si poteva. Una pièce, cioè una lettura assieme al teatro di Rifredi, dal titolo “Occidente“ di Rémi De Vos con Ciro Maselli e un laboratorio con Angelo Savelli che ha fatto la riduzione di un romanzo argentino".

E per Serra, musa di Ferzan Özpetek, niente cinema?

"Sto iniziando le riprese di una fiction a Roma per la Disney: in questa sono l’unica che faceva parte del cast de “Le fate ignoranti“dove Ferzan è un’altra volta regista. Si tratta di una cosa nuova, un romantic drama tratto da questo film fenomeno culturale, che sarà disponibile prossimamente su Star all’interno di Disney+. Ah. La serie Le Fate Ignoranti e sarà composta da 8 episodi". Serra e la sua solidarietà al teatro: che è la sua furia.