di Franco Morabito
È molto giovane ma i tecnici la considerano già un fenomeno, fra le migliori "saracinesche" della pallanuoto nel mondo. Caterina Banchelli, fiorentina, 23 anni il prossimo 25 settembre, dopo aver vinto tutto con le Nazionali giovanili, dalla stagione scorsa è il portiere titolare del Setterosa: la squadra che il commissario tecnico Carlo Silipo ha rifondato dopo la mancata qualificazione per i Giochi olimpici di Tokyo. Nata e cresciuta alla Rari Nantes Florentia, col prossimo campionato si trasferirà alla SIS Roma ma non nasconde la voglia, di poter tornare, un giorno, a indossare la calottina biancorossa.
Caterina, partiamo da lontano: dopo il nuoto in corsia e l’atletica perché ha scelto la pallanuoto e perché proprio in porta?
"La prima volta fu circa dodici anni fa, spinta da mio fratello, anche lui giocatore della Rari. La pallanuoto mi è piaciuta subito e non l’ho più lasciata. Per quanto riguarda il ruolo, l’ha deciso l’allenatore. Evidentemente aveva visto giusto".
Il suo palmarès è ricco di momenti indimenticabili. Ce n’è qualcuno che ricorda più volentieri?
"Potrei dire quando nel 2018 ai Mondiali under 18 di Belgrado che perdemmo in finale contro la Spagna fui votata come miglior portiere di tutto il torneo. E aggiungere il bronzo iridato dell’anno prima ad Auckland e quello del 2019 a Funchal, in Portogallo".
La retrocessione della Rari in A2 l’ha convinta a fare un passo che negli anni passati aveva sempre rifiutato: andrà a giocare nella Roma.
"Mi dispiace lasciare la società che mi ha creato, in tutti questi anni, da quando ho iniziato giovanissima, alla Rari ho trovato persone e compagne fantastiche ma per restare nel giro della Nazionale ho necessità di giocare in una squadra che disputi anche le Coppe".
Un messaggio a Firenze e ai suoi ex compagni?
"Il mio cuore sarà sempre biancorosso, qua ho anche la famiglia e gli amici; se un giorno ci sarà la possibilità di tornare a casa, la prenderò al volo, senza pensarci".