REDAZIONE FIRENZE

Undici denunciati dopo la protesta contro Amazon

"Manifestazione senza preavviso" delle ‘mascherine tricolori’. Multe anche per il mancato rispetto delle norme anti-Covid

"Denunciate dalla Digos 11 persone che hanno protestato contro Amazon davanti al centro di smistamento del colosso dell’e-commerce di Calenzano, manifestazione organizzata dal movimento delle Mascherine tricolori.

"Mentre l’Italia collassa, Amazon ingrassa" lo striscione esibito davanti a uffici e centri distribuzione. Tutt’intorno, bandiere tricolori.

L’accusa è manifestazione non preavvisata, tutti sono stati inoltre multati per violazione delle norme anti Covid; sono usciti dal comune di residenza (senza motivo coperto da autocertificazione) formando un assembramento.

Alcuni che si sono opposti all’identificazione saranno denunciati per rifiuto di fornire le generalità, qualcuno pare anche per resistenza a pubblico ufficiale.

Alla protesta, in difesa dell’economia nazionale hanno preso parte circa 30 persone, molte delle quali fuggite all’arrivo della polizia ma sono comunque in corso tentativi di identificazione e di rintraccio. "Amazon – si legge in una nota stampa degli organizzatori – fa concorrenza sleale alla produzione nazionale e al nostro commercio". Spiegano ancora le ‘mascherine tricolori che "ci sono grandi società ormai più potenti di intere nazioni, dall’altra una massa di ‘nuovi schiavì composta da lavoratori sottopagati e senza tutele. Magari sorvegliati con un braccialetto elettronico, in grado si sopravvivere solo grazie a un reddito universale.

"La Ue – si sostiene ancora nel documento – ha messo sotto accusa Amazon proprio per aver abusato della propria posizione dominante per schiacciare i rivenditori più piccoli".

C’è poi la questione fiscale: "I giganti del web non hanno versato negli ultimi 5 anni ben 46 miliardi di dollari di tasse, mentre ne tengono ben 638 in paradisi fiscali. Nel 2019 Amazon ha pagato in Italia appena 11 milioni di euro, mentre ai nostri imprenditori e commercianti viene chiesto dallo Stato fino all’ultimo centesimo.

"Stando ad alcune stime Amazon e altri giganti del web dovrebbero all’erario sui 10-11 miliardi: sarebbero determinanti

per sostenere la nostra economia reale. E’ evidente che c’è un divario abissale.