
Cinghiali in una foto Olycom
Firenze, 29 luglio 2015 - La mancanza di acqua e la scarsità di cibo nei boschi inducono gli ungulati, in particolare i cinghiali, a ricercare il loro sostentamento nelle aree coltivate. In particolare nei vigneti, poiché l'uva costituisce per la selvaggina spesso l'unica fonte di rifornimento idrico.
"La situazione dei danni è già senz'altro grave - afferma in una nota il presidente del Comitato di gestione dell'Ambito territoriale di caccia Firenze-Prato, Piero Certosi - e visto che non si profilano sostanziali cambiamenti all'orizzonte, nel mese di agosto non potrà che peggiorare, a meno di non mettere in atto tutte le possibili forme di prevenzione".
Per questo, osserva Cartosi, con l'obiettivo di arginare i danni alle colture, che nel territorio dell'Atc sono perlopiù di pregio, rivolgiamo un duplice appello. Il primo al mondo venatorio, affinché dia la più ampia disponibilità per interventi di controllo e prelievo di caprioli e cinghiali nelle zone vicine ai vigneti, in particolare dal prossimo mese di agosto fino alla fine della raccolta delle uve. L'obiettivo è di allontanare la selvaggina dalla zone coltivate, per non farla divenire stanziale.
Il secondo appello - prosegue Certosi - va al mondo agricolo. "Chiediamo agli agricoltori del nostro territorio di svolgere con cura la manutenzione delle recinzioni elettrificate e di mantenerle attive e nel pieno dell'efficienza. Invitiamo inoltre a segnalare tempestivamente all'Atc la presenza di ungulati nei pressi delle coltivazioni, in modo da poter individuare insieme le possibili soluzioni per interventi mirati di abbattimento".