REDAZIONE FIRENZE

"Usate come marciapiedi dai pedoni. E i monopattini corrono come scooter"

Stress test per misurare il polso dei fiorentini a Porta a Prato e via Canova

"Usate come marciapiedi dai pedoni. E i monopattini corrono come scooter"

Stress test per misurare il polso dei fiorentini a Porta a Prato e via Canova

Piste ciclabili ce ne sono abbastanza, tanto da essere sottoutilizzate, ma spesso mancano di collegamenti e presentano inghippi. È ciò che emerge dal parere dei ciclisti fiorentini. Il primo test è a porta a Prato a fianco della Leopolda, forse il principale degli snodi ciclabili cittadini. Ore 12,30 di un sabato terso. In mezzora però appena una ventina di bici e una decina di monopattini. Buona parte dei biker che passano sono stranieri, diversi di cui rider.

"Sono arrivato a Montelupo tramite la ciclovia dell’Arno, è stata una bella scoperta – racconta Lorenzo Bruchi di ritorno da un’escursione in mountain bike – Vorrei finissero la ciclovia almeno fino a Pontassieve". I più usano la bici però per il tragitto casa-lavoro: "Da dieci anni uso questa pista per andare a lavorare in piazza Libertà da San Donnino, 11 km tutti i giorni, sole, pioggia o neve – afferma Maurizio Valgiusti – Uso l’auto giusto per le gite domenicali. Sono favorevole alle ciclabili, ma ora ce ne sono anche troppe a Firenze: si vedono pochi ciclisti. Piuttosto ci sono dei dettagli da rivedere: questa curva per esempio ha un lampione nel mezzo".

Nel frattempo accade un episodio emblematico: un balordo ci avvicina e prova a venderci una bici; sintomo che in città uno dei primi problemi dei ciclisti sono i furti.

"La uso tutti i giorni fin da bimba – dice anche Isabella Trenti – Questo incrocio è pericoloso perché il capolinea del 30 para la vista delle strisce pedonali. Poi monopattini e bici elettriche corrono sulle ciclabili come motorini, soprattutto i rider. Comunque la città è ben coperta". C’è poi una questione di civiltà: "I pedoni non dovrebbero camminare sulle ciclabili", fa appello Stefano Rotz.

Secondo test in via Canova, sulla contestata nuova ciclabile: in mezz’ora due soli ciclisti. "La uso sempre e mi piace, ma ci sono punti che non ben collegati tra loro, come in via Signorelli o verso viale Talenti. Si deve favorire la linearità – mostra Ramona Bellina – Ci sono poche rastrelliere e troppi furti: a casa mia 4 in 5 anni". "È la prima volta ma mi piace. Vorrei più piste, ma è giusto conciliare le esigenze dei ciclisti con quelle degli automobilisti", valuta Silvina Torres. Terzo test all’angolo tra via Massa e via Fedi: nessuno in quarto d’ora, meglio desistere.

Carlo Casini