Firenze, 14 dicembre 2020 - E’ stato rettificato dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri il numero di dosi da inviare alla Toscana per l’avvio della campagna vaccinale che partirà a metà gennaio, anche se ci sarà prima un giorno simbolico in cui inizieranno le vaccinazioni in tutta Europa. Nella prima fase saranno 124mila le persone da immunizzare (248mila dosi) in Toscana. Oltre a ospiti e operatori delle Rsa, operatori sanitari e del 118 (compresi i volontari), anche chi frequenta gli ospedali per lavoro. Intanto spunta l’ipotesi che il sistema di prenotazione potrebbe essere organizzato con Poste Italiane anche se emergono perplessità dalle regioni sulla compatibilità con i sistemi operativi locali. Accettato l’aggiornamento del piano vaccinale con l’aggiunta del dodicesimo hub con l’ospedale S.Giuseppe di Empoli per stoccaggio e distribuzione delle dosi (si pensa ad altri hub per raggiungere più facilmente le zone più remote: come l’ospedale di Abbadia San Salvatore, di Orbetello e di Nottola).
Dalla prossima settimana le aziende sanitarie e ospedaliero universitarie faranno un sondaggio conoscitivo: il commissario Arcuri per non sprecare neppure una dose di vaccino avrebbe voluto un elenco nominativo. In Emilia Romagna l’esperienza sta causando problemi di privacy. Motivo per cui la Toscana sembra orientata a chiedendo quali saranno le altre categorie in ordine di priorità in caso di rinuncia. Nella situazione attuale, senza che ancora l’Ema si sia pronunciata sull’autorizzazione (lo farà il 29 dicembre), anche nel mondo sanitario potrebbero esserci titubanze. Mentre la criticità nelle Rsa sono legate al consenso informato: per molti ospiti con fragilità cognitive dovranno firmarlo amministratori di sostegno. Obiettivo: concludere la vaccinazione con la prima dose in una settimana. Tra la prima e la seconda settimana di febbraio, la seconda. Poi via con il piano per tutta la popolazione.
Ilaria Ulivelli