REDAZIONE FIRENZE

Vacs, doccia fredda. Rincarano i materiali. Il Comune deve versare 14 milioni a Tram Spa

Il pronunciamento del collegio consultivo tecnico: spunta l’ipotesi lodo. Accolte le richieste delle aziende che hanno lavorato alla nuova tratta . .

Il prolungamento della linea T2 fino a piazza San Marco ha fatto lievitare i costi

Il prolungamento della linea T2 fino a piazza San Marco ha fatto lievitare i costi

di Antonio Passanese

La Variante centro storico costerà 14 milioni in più del previsto (che vanno ad aggiungersi ai 53 milioni messi a bilancio). Ma il Comune ha già fatto richiesta al ministero per ottenere ulteriori finanziamenti a copertura del caro materiali. Nei giorni scorsi il Collegio Consultivo Tecnico, ente terzo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha accolto in parte le ragioni di Tram Spa – che però, di milioni, ne aveva chiesti 18 per conto della Cooperativa Braccianti di Carpi – per far fronte a tutte le spese aggiuntive sostenute per i cantieri.

Ora, Palazzo Vecchio – a cui Tram Spa ha già inviato una lettera chiedendo di dare esecutività al pronunciamento del Collegio, versandole la cifra milionaria – dovrà decidere se andare in arbitrato, e affidarsi a una sorta di lodo per cercare un accordo. O se, invece, ricorrere al tribunale civile per una sospensiva, un capovolgimento della decisione. Ma la palla, come detto, adesso è nelle mani di Roma che, dopo aver analizzato le carte, deciderà se trasferire i fondi all’amministrazione fiorentina.

Il contenzioso nasce dall’impennata dei prezzi di alcuni prodotti e dell’energia che, in molti casi, hanno visto un incremento fino al 50%. E che hanno fatto sì che la Coop di Carpi portasse a termine alcune lavorazioni in tempi più dilatati proprio per la mancanza di liquidi. La guerra in Ucraina con il conseguente aumento dei costi di tutti i materiali utilizzati per l’opera infrastrutturale inaugurata lo scorso 25 gennaio hanno insomma rischiato di mettere sul lastrico le aziende appaltatrici.

Qualche esempio? L’acciaio non riesce a riassorbire l’aumento registrato dopo lo scoppio del conflitto (+208,3%); il prezzo del nichel continua a caratterizzarsi per elevata volatilità (+154,3%); alluminio e rame restano a livelli particolarmente elevati (+106% e +71,2%). Anche per il legname si riscontra un aumento dei prezzi considerevole, del 78%, mentre per il bitume siamo attualmente ad un più 36%. L’aumento del cemento, invece, è stato un po’ più contenuto: non si va di molto oltre un incremento del 14%.

Va ricordato, però, che i pronunciamenti del Collegio Consultivo Tencico non sono appellabili, quindi l’ufficio legale di Palazzo Vecchio dovrà studiare una strategia e trovare dei cavilli per evitare l’ulteriore esborso. Le memorie presentate da Tram Spa e del Comune nel dicembre scorso sono state attentamente analizzate dai tecnici del ministero che, alla fine, hanno accolto la richiesta della società che raggruppa le imprese che si occupano della costruzione della tramvia, ricalcolando però la cifra e stornando 4 milioni di euro.

Una vera e propria doccia fredda per gli uffici di piazza della Signoria, che ora stanno decidendo cosa fare. Tram Spa è dovuta dapprima ricorrere al Tar, che però si è tirato fuori dal contenzioso, per poi attivare il CCT (strumento previsto dal Codice deli Appalti). Anche per la linea 3.2.1 per Bagno a Ripoli si era registrato un considerevole aumento dei costi, pari a 70 milioni di euro – dai 350 iniziali ora siamo a 420 milioni –, ma i fondi sono stati già accordati dal governo dato che si tratta di lavori che rientrano nel Pnrr.