"Abbiamo sentito ringhiare la montagna, poi improvvisamente abbiamo alzato la testa e abbiamo visto una valanga di roccia che veniva verso di noi, siamo riusciti a metterci al riparo, ma accanto a noi si è accumulato uno strato di detriti e roccia alto fino a due metri". Così David Kessler, scultore olandese che abita a Pescina, alle pendici di Monte Morello, nella zona di Vaglia più martoriata dal maltempo dei giorni scorsi, racconta la sua traumatica esperienza di venerdì scorso. Siamo nei dintorni di Paterno, e qui solitamente si arriva da una strada sterrata che viene mantenuta direttamente dai residenti. "Mio padre - spiega la figlia Caterina - era in giardino con una vicina di casa e stava lavorando ad un pozzo, quando dalla montagna si è staccata la frana che ha riversato addosso alla casa e nello spazio antistante un’enorme quantità di roccia. Entrambi si sono messi al riparo dietro un muretto, è stato un miracolo che nessuno si sia ferito". Quella di Kessler è un’azienda agricola, che l’uomo gestisce insieme alla famiglia della figlia, che abita poco distante. "Fino a tarda serata però - spiega Caterina - non sono riuscita a raggiungere mio padre. La sua casa era circondata dall’acqua, e il borro che passa vicino stava straripando e aveva una corrente fortissima, impossibile attraversarlo senza essere trascinati via". "Per rientrare in casa dopo la frana - conferma David - mi sono dovuto legare con delle corde, per resistere alla forza dell’acqua che attraversava il piazzale" La casa non ha riportato danni strutturali, ma in quella che fino a pochi giorni prima era l’aia dell’azienda agricola, si sono riversate tonnellate di roccia, che fortunatamente hanno solo lambito l’edificio, fino a danneggiare una porta, fermandosi però sulla soglia. I Kessler allevano pecore, e rialzarsi sarà difficile. "I pozzi sono stati invasi dal fango e i recinti sono stati distrutti" spiega Caterina. "Stiamo cercando - aggiunge David - di rimuovere tutto, abbiamo già tolto circa 20 camion con i nostri mezzi, ma ci vorrebbe un escavatore di grosse dimensioni". Poi il ricordo torna alla prima serata"
Nicola Di Renzone