Elettra Gullè
Cronaca

Vandalizzata la targa in memoria di Claudio Ciai. Il figlio Francesco: ‘Un gesto ignobile’

E’ successo ai giardini di Campo di Marte, dove si trova l’albero dedicato a Claudio, morto nel 2014 dopo quattro anni di sofferenze. Fu vittima di un incidente stradale mentre era in viaggio per lavoro. Dal dolore suo e dei suoi familiari è nata una Fondazione che finora ha aiutato oltre 350 persone

La targa vandalizzata ai giardini di Campo di Marte

La targa vandalizzata ai giardini di Campo di Marte

Firenze, 7 ottobre 2024 – Un gesto ignobile. Non si può definire altrimenti quello compiuto contro la targa in memoria di Claudio Ciai. È stata spezzata, come se si trattasse di un oggetto di poco valore. Invece quella targa, posta su un albero dei giardini di Campo di Marte, ricorda Claudio Ciai che, vittima di un incidente stradale nel 2010 mentre era in viaggio per lavoro, morì dopo quattro anni di indicibili sofferenze. Da questa storia di enorme dolore è nata una Fondazione che, dal 2014, si occupa delle vittime di incidenti stradali e di infortuni sul lavoro e, più recentemente, di disabilità a tutto tondo e di inclusione sociale. Un grande impegno, portato avanti dal figlio Francesco e dalla moglie Daniela insieme a tanti volontari, che in questi anni si è tradotto in oltre 350 persone e organizzazioni aiutate, e in una raccolta fondi per progetti sociali che supera i 250mila euro.

Dopo quel tragico evento, la famiglia Ciai ha dovuto affrontare enormi difficoltà burocratiche e personali, lottando per garantire a Claudio le cure necessarie.

Per tutti questi motivi, quel che è successo a Campo di Marte è da condannare profondamente.

“Ieri mia mamma è andata a trovare l’albero piantato in memoria di mio padre - racconta Francesca Ciai -. E quando ha vista la targa con dedica frantumata è stata assalita da un grande dolore. Un simile inspiegabile gesto riapre ferite che mai si rimargineranno”. Francesco va oltre, nel suo post condiviso sui social: “Non so se questo atto sia stato compiuto per colpire direttamente noi o se sia opera di qualcuno che per divertimento va in giro a distruggere cose. Ma per una famiglia che subisce un’azione del genere, il dolore è inspiegabile. È come se qualcuno ci avesse strappato ancora un pezzo di mio padre”. Francesco sottolinea come questo “sia un attacco a tutta la comunità che la Fondazione Claudio Ciai rappresenta”.

“Non possiamo permettere che un atto vandalico cancelli l’operato di una Fondazione dedicata al bene della comunità e fortemente radicata in questo territorio - scrive Francesco -. La memoria e il rispetto per chi non c’è più sono valori fondamentali, che dovrebbero essere condivisi da tutti”. Nonostante la rabbia e il dolore, Francesco lancia un appello al Comune di Firenze per ripristinare la targa, anche a proprie spese, confidando in un segnale di solidarietà da parte della città, “perché preservare la memoria è un dovere collettivo”.

“Se necessario, sono pronto a ricomprare personalmente altre mille targhe. Perché chi ha compiuto un gesto del genere non può cancellare il ricordo di mio padre, né il significato profondo che quell’albero rappresenta per tutti noi”, rimarca Francesco.

Ricordiamo che la Fondazione Ciai si è recentemente distinta per aver vinto un bando internazionale da 90mila euro per il progetto "Didactic Nature", destinato a bambini rifugiati e con disagio socio-economico. Un traguardo significativo che rafforza il valore del lavoro di solidarietà svolto in nome di Claudio.