
L’inaugurazione nell’atrio del Comune
Giuliano Vangi, indicato dai più autorevoli critici d’arte come uno dei più grandi scultori italiani contemporanei, e morto un anno fa, non ha dimenticato il proprio paese di origine, Barberino di Mugello. E nel proprio testamento ha destinato 45 opere – sculture, gessi e bozzetti – e 30 disegni all’amministrazione comunale. Il Comune ha promosso una mostra-evento, ’Barberino… io ci sono nato’, tenutasi ieri pomeriggio. Un pomeriggio itinerante, iniziato in Municipio dove è stata scoperta una scultura di Vangi nell’ingresso della sede comunale. Erano presenti anche il figlio e la moglie di Vangi, commossa per l’accoglienza barberinese. E pure il sindaco Sara Di Maio, era emozionata, e ha ringraziato la famiglia del grande artista per la donazione, l’assessora alla cultura Anna Nuti, e anche l’Associazione Amici di Giuliano Vangi – presieduta dall’ex sindaco Gian Piero Luchi. La mostra temporanea, che resterà aperta per una settimana, allestita al primo piano del Municipio, con alcuni bozzetti in gesso, con i disegni in Palazzo Pretorio, e con un grande dipinto nel foyer del teatro, è solo un assaggio. La collezione Vangi che conta anche altre 80 grafiche, donate dall’artista al Comune vari anni fa, sarà collocata in una sede permanente. Non sarà però un museo: "L’obiettivo – spiega Di Maio – è di aprire un centro culturale, nel quale oltre a mostrare le opere del maestro, vi saranno iniziative culturali e laboratori". Non sarà però nel capoluogo. Sembra infatti – anche se il sindaco della localizzazione non ha parlato – che sculture e disegni saranno collocati in una struttura nelle campagne di Cavallina, messa a disposizione dalla Icap-Sira. Il pomeriggio a Vangi dedicato si è concluso in piazza Cavour, dove è stata scoperta una targa davanti alla casa nella quale l’artista nacque, nel 1931, e poi in Palazzo Pretorio.
Paolo Guidotti