PAOLO GUIDOTTI
Cronaca

Vangi, omaggio al grande scultore. Consegna ufficiale dell’eredità

Pomeriggio itinerante sulle orme del maestro e mostra temporanea. In attesa che nasca il centro culturale

L’inaugurazione nell’atrio del Comune

L’inaugurazione nell’atrio del Comune

Giuliano Vangi, indicato dai più autorevoli critici d’arte come uno dei più grandi scultori italiani contemporanei, e morto un anno fa, non ha dimenticato il proprio paese di origine, Barberino di Mugello. E nel proprio testamento ha destinato 45 opere – sculture, gessi e bozzetti – e 30 disegni all’amministrazione comunale. Il Comune ha promosso una mostra-evento, ’Barberino… io ci sono nato’, tenutasi ieri pomeriggio. Un pomeriggio itinerante, iniziato in Municipio dove è stata scoperta una scultura di Vangi nell’ingresso della sede comunale. Erano presenti anche il figlio e la moglie di Vangi, commossa per l’accoglienza barberinese. E pure il sindaco Sara Di Maio, era emozionata, e ha ringraziato la famiglia del grande artista per la donazione, l’assessora alla cultura Anna Nuti, e anche l’Associazione Amici di Giuliano Vangi – presieduta dall’ex sindaco Gian Piero Luchi. La mostra temporanea, che resterà aperta per una settimana, allestita al primo piano del Municipio, con alcuni bozzetti in gesso, con i disegni in Palazzo Pretorio, e con un grande dipinto nel foyer del teatro, è solo un assaggio. La collezione Vangi che conta anche altre 80 grafiche, donate dall’artista al Comune vari anni fa, sarà collocata in una sede permanente. Non sarà però un museo: "L’obiettivo – spiega Di Maio – è di aprire un centro culturale, nel quale oltre a mostrare le opere del maestro, vi saranno iniziative culturali e laboratori". Non sarà però nel capoluogo. Sembra infatti – anche se il sindaco della localizzazione non ha parlato – che sculture e disegni saranno collocati in una struttura nelle campagne di Cavallina, messa a disposizione dalla Icap-Sira. Il pomeriggio a Vangi dedicato si è concluso in piazza Cavour, dove è stata scoperta una targa davanti alla casa nella quale l’artista nacque, nel 1931, e poi in Palazzo Pretorio.

Paolo Guidotti